PINO AMMENDOLA E EVA ROBIN’S / LETTERE A YVES
Si possono scrivere lettere d’amore senza nascondere nulla? Pierre Bergé lo ha fatto alla morte del suo compagno Yves Saint Laurent, dopo cinquant’anni passati insieme tra baruffe e gelosie, abbandoni e riappacificazioni, estasi e tormenti. Le lettere di Bergé, raccolte in un volume, sono state definite vere e proprie “lezioni d’amore”, perché sono del tutto sincere e non celano il lato oscuro dell’innamoramento, il dolore che sempre prima o poi lo accompagna. Sono il resoconto di “un’assenza sempre presente”, perché il ricordo di Yves segue il suo compagno ovunque: nelle case che hanno abitato, nei giardini di Marrakesh che amavano, persino nei luoghi dove Saint Laurent, sedentario e poco incline ai viaggi, non è mai stato.
FABRIZIO FAVALE & FIRST ROSE / WINTER FOREST. THE RAINING VERSION
Winter Forest crea un paesaggio inclassificabile dal carattere invernale, glaciale, come di foresta nordica. Qui si muovono tre danzatori in una danza fatta dell’intreccio fra un’elevata complessità tecnica e movimenti sconosciuti, come di creature di altri mondi. La coreografia è costruita con un’idea ciclica in cui gli elementi, pur variando, tornano e ritornano, con un’apparente casualità, come accade ai temporali e alle tempeste.
The raining version è la versione del lavoro specifica per lo spazio dell’Oratorio di San Filippo Neri, versione che esalta il lavoro sulla danza e sulla coreografia perché priva di effetti luce e scenografici, con il pubblico seduto tutto attorno.
MARCO CAVICCHIOLI E GUGLIELMO PAGNOZZI / MEXICO CITY BLUES DI JACK KEROUAC
Nato nel marzo del 1922, quest'anno ricorre il centenario del fondatore della Beat Generation che ha influenzato scrittori poeti e musicisti di tutto il mondo, dagli anni 50 in poi. Voce e sassofono contralto si inseguono in questa cavalcata attraverso la raccolta di poesie di Jack Kerouac Mexico City Blues. Composta da 242 "cori" o paragrafi, brevi ed intensi episodi poetici, fa emergere con forza quella "prosodia bop" che ha reso celebre lo scrittore il quale definiva se stesso non come tale, ma piuttosto come un compositore jazz. Ed infatti la raccolta, qui eseguita come una lunga improvvisazione in stile bi-bop tra un attore e un musicista, rimanda al jazz di Charlie Parker cui è ispirata.
CARLOTTA VAGNOLI / RUMOROSE
Carlotta Vagnoli, fiorentina, classe 1987, è scrittrice, content creator, femminista intersezionale, attivista per i diritti delle donne e contro la violenza di genere. Ha iniziato a scrivere come sex columnist per GQ e Playboy e oggi usa i social (in particolare Instagram) per divulgare i temi riguardanti il linguaggio, la violenza, gli stereotipi. Dal 2017 tiene lezioni nelle scuole medie e superiori d’Italia per avvicinare studenti e studentesse al tema del consenso e fare prevenzione. Il suo motto è: fate rumore! Nel 2021 ha pubblicato due libri, Maledetta sfortuna (Fabbri Editori) e l’ebook Poverine (Einaudi). Memoria delle mie puttane allegre (Marsilio) è il suo ultimo libro. Ora si accinge a fare un tour nei teatri con un monologo inedito che sintetizza il suo punto di vista sul ruolo delle donne nella società attuale.
DEKRU / ANIME LEGGERE
Quattro figure vestite di nero e truccate di bianco entrano in scena e col solo uso del corpo evocano gli scenari più fantasiosi: un allegro circo, una gara olimpica, un misterioso mondo sottomarino e molto altro ancora. Scritto e diretto da Liubov Cherepakhina, insegnante della rinomata Accademia di Varietà e Arti Circensi di Kiev, Anime leggere è un viaggio onirico tra realismo e immaginazione. Eredi spirituali di Marcel Marceau, i Dekru sono un pluripremiato quartetto di mimi ucraini che in questi tempi incerti ha ottenuto un permesso speciale dal Ministero della Cultura per venire ad esibirsi in Italia con Mosaico Errante, compagnia da sempre impegnata nella commistione tra circo e teatro, in collaborazione con Open Circus, progetto di audience development sostenuto dal MiC.
~
DNA + SERENA DIBIASE / LANIAKEA
Laniakea in lingua hawaiana significa cielo incommensurabile ed è un super ammasso di galassie di cui fa parte la Via Lattea. Un tentativo perpetuo di creare uno spazio tra i corpi e i luoghi, il desiderio di un pieno che non è delle cose, ma del tempo.
Uno smarrimento consapevole attorno alla pura accettazione della natura precaria delle cose, della loro bellezza effimera. E, ciò nonostante, un istinto di lotta alla continuazione di sé, del pianeta.
Il festival perAspera, per l'apertura della quindicesima edizione, presenta una performance in cui danzatori sono con il pubblico in platea e dialogano con il live electronics, sul palcoscenico.
ERMANNO CAVAZZONI, MIRKO MARIANI, BABY MOIRA / PAROLE E MUSICA... AL FUTURO
60 studiosi internazionali a confronto sul tema: FUTURO, con incontri, recital, tavole rotonde.
Il tema di quest’anno è molto importante per contrastare il periodo di immobilità legato al Coronavirus, e delineare l’importanza della progettualità culturale e sociale come sprone all’idealità, imprenditorialità e all’agire futuro. Così, ogni idea di futuro prende avvio da un “tradere”. Infatti conoscere il futuro di ieri, può aiutarci a pensare il futuro di domani. Queste le premesse per l'incontro di Apertura, dove il futuro verrà declamato dall'ironia geniale e implacabile di Ermanno Cavazzoni, con un nuovo testo per MENS-A, accompagnato dalla musica stratosferica a base di liscio tradizionale e liscio del domani di Mirko Mariani (raffinato musicista apprezzato già lo scorso anno) e la voce imperdibile di Baby Moira.
TEATRO NUCLEO KASHIMASHI
Il genere determina il nostro agire quotidiano: gesti, comportamenti, riti sociali. Con la lente di ingrandimento della ricerca teatrale, il “bestiario privato” di Natasha Czertok si insinua, con una buona dose di autoironia, nelle dinamiche legate a quella che siamo soliti definire “normalità” e agli stereotipi in cui ci riconosciamo/ che rifiutiamo/ in cui ci sentiamo costretti. La “messa in forma” del mondo che l’essere umano mette in campo per essere efficace nel suo tendere all'universalità si serve, obbligatoriamente, di una modalità simbolica, ed è a questi simboli che si fa riferimento nella performance. Per arricchire questo sguardo la regista e interprete ha scelto la modalità del “laboratorio aperto” invitando un gruppo di persone eterogeneo per età, sesso, appartenenza etnica e sociale ad inviare i propri contributi.
BEYOND BORDERS INTERNATIONAL PROJECT / OUTPUT PERFORMANCES
Una serata dedicata al Progetto Internazionale ‘Beyond Borders’, ideato e diretto da Instabili Vaganti e vincitore del bando Boarding Pass Plus del MIC, che ha previsto tappe di ricerca e creazione in India, Senegal, Cile, Stati Uniti, Tunisia.
PIETRO BABINA / MESMER / M (IL DISCORSO DI METZ) DI PHILIP K. DICK
Tutti gli appassionati di Philip K. Dick, almeno quelli che decidono di approfondire il significato dei simboli e degli universi paralleli di questo straordinario scrittore di fantascienza, finiscono prima o poi per scontrarsi con quell’ oggetto oscuro, preludio necessario alle oltre novemila pagine della sua 'Esegesi' che è il famoso Discorso di Metz, tenuto pubblicamente (e ripreso da una telecamera) dallo scrittore nel 1977 nella città francese di Metz, appunto, nell’ambito del Festival Internazionale della Scienza Fiction dove Dick intervenne come ospite d'onore. Pietro Babina ne propone una restituzione integrale e fedele. In breve: stiamo vivendo in un universo olografico che risulta essere la creazione di una mente artificiale che ci tiene imprigionati in una serie di matrici matematiche che creano il nostro mondo. E se pensate che questo mondo sia brutto, dovreste vedere gli altri.