A VENT’ANNI DALLA CONVENZIONE PER IL PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE
In occasione dei vent’anni dall’adozione della Convenzione UNESCO del 2003 sulla Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, in collaborazione con il Ministero della Cultura e il Comune di Bologna, presentano una giornata di studi e tre momenti performativi incentratisulle pratiche tutelate dall’UNESCO. Per questa prima giornata oltre al convegno ci sarà la rappresentazione di Teatro Nō con Umewaka Naohiko, attore professionista (shite) di una delle più rilevanti famiglie tradizionali, afferente alla scuola Kanze, e il percussionista Ko Seijiro, della prestigiosa Scuola Kosei, suonatore di piccolo tamburo (kotsuzumi).
A seguire canti polifonici sardi rappresentati dai cantori della Confraternita Oratorio di Santa Croce di Castelsardo.
COMPAGNIA SBLOCCO5 | THINKING BLIND
Performance in cuffie wireless su ‘Blue’ di Derek Jarman, finalista Biennale College di Venezia. “La mia vista non tornerà più, la retina è distrutta”. Parole di Derek Jarman in ‘Blue’, film sulle ultime fasi della sua malattia, l’HIV.
Mentre la vista si spegne Jarman è artefice di un giardino-paradiso di fronte ad una centrale nucleare.
Un’immersione visiva e sonora sul procedere implacabile del tempo, su HIV, omosessualità, diritti civili. E sugli atti creativi come forme di resistenza.
ILARIA CECCHINATO E ALTRE VELOCITÀ | QUEL CHE SI VEDE A OCCHI CHIUSI
Anteprima di ‘Turn on your ears. Dialoghi e ascolti attorno all’audiofiction.’
18.00 Audiofiction n.1: dal Passato
Una proposta di ascolto di un’opera radiofonica
“dal passato” per immergersi nelle visioni
impossibili ricreate dai grandi sperimentatori
della radio.
18.30: Audiofiction n.2: del Presente
Tra continuità con la tradizione del
radiodramma e le nuove frontiere del podcast,
un ascolto che invita a lasciarsi avvolgere dai
suoni e dalle voci per vedere oltre la scena.
FEDERICO BELLINI E ALLIEVI CROSS | PUPILLA
Experience sonora dal vivo in cuffie wireless con audio binaural su ‘Casa di bambola’
di Ibsen. L’opera più scandalosa del drammaturgo, dove gli uomini sono malati e le
donne prendono il controllo della propria vita, in un affascinante sequel drammaturgico che pone le inquietudini di Torvald al centro della narrazione, nella scrittura tagliente di Federico
Bellini e degli allievi CROSS, sui turbamenti d’abbandono del maschio.
CONCITA DE GREGORIO E ERICA MOU | LETTERA A UNA RAGAZZA DEL FUTURO
I brani musicali della cantautrice Erica Mou impreziosiscono il reading di Concita De Gregorio tratto dal suo libro Lettera a una ragazza del futuro.
Nel breve volume, illustrato da Mariachiara Di Giorgio, la giornalista si rivolge alla se stessa del passato “per parlare a una persona sola e che conosco benissimo”.
Non c’è volontà di impartire insegnamenti, non ci sono rimpianti, non compaiono recriminazioni: emerge solo il desiderio di raccontare quanto sia gratificante praticare la gentilezza. “Nella competizione violenta dei nostri giorni il solo modo di opporci alla ferocia è fare gesti gratuiti di gentilezza”.
Perché così si difende e si riafferma la libertà.
ELENA BUCCI | TERRA MATER MATRIGNA
Un lavoro dedicato a Ivano Marescotti, amico e artista che, della Romagna, è stato un meraviglioso cantore.
Scrive Bucci: “Sono cresciuta in una casa di campagna incastrata dentro un paese che cambiava in fretta, fra donne burbere e uomini dalle mani grandi che non mi hanno trasmesso il loro patrimonio di gesti e parole. Sono fuggita, sono tornata e ho scoperto quanto poco sapessi della mia terra mater matrigna che, gelosa del mio girovagare, mi ha afferrato per non lasciarmi più: ogni angolo di paesaggio mi parla, ogni persona è un romanzo”
NICCOLÒ FETTARAPPA E NICOLA BORGHESI | DEI PADRI E DI ALTRE CATASTROFI
É un progetto pensato per l’Oratorio di San Filippo Neri questa proposta formulata da due giovani attori e registi come Nicola Borghesi e Niccolò Fettarappa Sandri.
Si tratta di una indagine attorno al padre (biologico e putativo, politico e spirituale) a partire da tracce biografiche e storiche, descrivendone le sue spigolosità e bassezze morali, la sua tragica marginalità contemporanea e la sua passata centralità al comando.
Un processo ai papà, alle loro mancanze e al loro essere ingombranti, al loro impero morale in decadenza.
Cosa rimpiangiamo e cosa respingiamo di questa figura così imponente e conflittuale?
Bisogna uccidere o amare il proprio padre?
Ma soprattutto, si chiedono i due attori, vogliamo noi essere ancora padri?
PATRIZIO ROVERSI | OLTRE IL PETROLIO
Che cosa c’è ‘oltre il petrolio’? Cosa è rimasto nella regione amazzonica del Sucumbios dell’Ecuador dopo la stagione delle estrazioni selvagge o del paesaggio del Mustang tibetano dove i cinesi hanno costruito una camionabile lungo un sentiero di montagna? E cosa è rimasto del Global Seed Valut alle isole Svalbard a causa dei cambiamenti climatici o delle Mura di sabbia di San’a in Yemen già tanto amate da Pier Paolo Pasolini? Un’avvertenza: nei filmati di Patrizio Roversi (alcuni relativi a Turistipercaso e altri recenti girati in Ecuador per conto della ONG Cefa per la regìa di Mietta Corli) non c’è nulla di apocalittico. Anzi. La cifra dello spettacolo è la leggerezza: si raccontano progetti di cooperazione internazionale che aprono prospettive positive e a volte si sorride.
E sembra si faccia perfino merenda.
FRANCESCA MERLONI | IL SETTIMO CIELO - MYSTIC CONCERT
Seconda parte di una dialogia dedicata alla società post-pandemica, ‘Il Settimo Cielo’ riconosce nel tempo di analisi dell’accaduto un tempo mistico. La comprensione del presente, del suo potente messaggio, passa attraverso il piano sfalsato degli avvenimenti del passato, in un intreccio di logica, sogni e rimandi poetici. Il risultato è un caleidoscopio di atmosfere, sonorità narranti in una lingua immaginaria, attimi di un viaggio che dialoga, come un omaggio e un tributo, con alcune fra le canzoni più significative di Franco Battiato. ‘Il Settimo Cielo’ ha appena debuttato a Venezia ospite del progetto di collaborazione fra la Biennale Architettura e l’Unesco.
CLAUDIA CATARZI | 14.610
Il festival di arti performative perAspera - che attraversa Bologna e la Città Metropolitana - sceglie l’Oratorio San Filippo Neri per ospitare l’evento di chiusura della sua sedicesima
edizione: lo spettacolo di danza in prima regionale ‘14.610’ di e con Claudia Catarzi, con le musiche di Julien Desprez.
‘14.610’ è un’astrazione, seppur molto concreta,di un tempo totalmente personale. Senza prendere ispirazione da niente che possa arrivare in salvo, senza appoggiarsi a rimandi di senso o storie già scritte - eccetto ciò che già, consciamente o inconsciamente, è parte acquisita dalla vita - Claudia Catarzi invita a stare con ciò che resta, in una dimensione nuda, vulnerabile, nell’irresistibile attrazione indistinta per il popolare e l’impopolare.