MANIFESTO
La fine del mondo è la fine del mondo Festival
a cura di Kepler-452
Direzione artistica Nicola Borghesi, Enrico Baraldi e Avanguardie 2030
VANIA
La fine del mondo è la fine del mondo
Festival a cura di Kepler-452
Direzione artistica Nicola Borghesi, Enrico Baraldi e Avanguardie 2030
IL CONTOURING PERFETTO: I CONTORNI IDEALI IN CUI VIVERE
La fine del mondo è la fine del mondo
Festival a cura di Kepler-452
Direzione artistica Nicola Borghesi, Enrico Baraldi e Avanguardie 2030
HOMO RIDENS_BOLOGNA
La fine del mondo è la fine del mondo
Festival a cura di Kepler-452
Direzione artistica Nicola Borghesi, Enrico Baraldi e Avanguardie 2030
PAMELA VILLORESI: LA CHIAMA DELLE DONNE
“Mi sono resa conto che, con le nostre figlie e i nostri figli, abbiamo dato per scontate troppe cose: il diritto al voto, il diritto al lavoro, la maternità desiderata e retribuita, i consultori, i diritti e le regole dei lavoratori e soprattutto delle lavoratrici. Forse c'è bisogno di volgere lo sguardo indietro, quando si lavorava per un po' di pane e, lavorando, si rischiava la vita; quando, per sfamare la famiglia, tante donne accettavano lavoro in nero, se lo trovavano, se le gravidanze lo permettevano. Succede anche oggi, purtroppo, ma allora era la regola. Questo recital vuole, attraverso racconti, poesie e musiche, accompagnarci lungo tutto l'ultimo secolo per mostrarci il percorso che le donne e gli uomini hanno compiuto, a prezzo di lotte, fatiche, sfide e talvolta della vita.” (Pamela Villoresi)
GRAZIANA BORCIANI E STEFANIA SECULIN: MARLENEDITH
Lo spettacolo di teatro canzone, presentato in anteprima al LabOratorio, narra la storia di Marlene Dietrich e di Edith Piaf e della loro amicizia. Due grandi artiste. Due donne. Due grandi amiche. Due vite dense delle più belle emozioni raccontate attraverso parole e musica. Le loro canzoni più significative, da La vie en rose a L’hymne à l’amour, da Gigolo a Lili Marlene, saranno ripercorse in una veste sobria, elegante e senza fronzoli. Gaia Ferrara narrerà la storia nell’alternarsi di canzoni interpretate da Graziana Borciani e Stefania Seculin.
COMIZI D’AMORE KEPLER-452
Realizzato da un gruppo di attori e registi, selezionati attraverso una open call pubblica,
e gli abitanti di tre comunità bolognesi. Come nascono i bambini? Quanto è importante
il problema sessuale nella tua vita? Vorresti essere un Don Giovanni? Che cosa ne pensi
degli invertiti? Queste sono alcune delle domande che Pasolini poneva agli Italiani quasi cinquant’anni fa. Spesso ci troviamo a domandarci come gli altri vivano le proprie relazioni, la coppia, il sesso. È insolito trovarsi a parlarne, soprattutto in pubblico, soprattutto prendendo posizione sul proprio privato. A cinquant’anni di distanza dall’indagine di Pasolini parlare di amore e sessualità, al di là della superficie del fenomeno, rimane difficile. Kepler-452, compagnia organizzatrice anche di Festival 20 30, tenterà di portare in scena gli abitanti di tre diverse comunità bolognesi, profondamente disomogenee tra loro, continuando a porre loro le domande di Comizi d’amore ed altre ancora, nuove. Il progetto si aprirà con una open call riservata
ad attori e registi under 35, che servirà a selezionare la squadra che si occuperà dell’indagine sul territorio. In questo modo la compagnia stabile di Kepler-452, specializzata nell’incontro e nella messa in scena delle biografie di non professionisti, sarà affiancata da nuove energie, tentando, da una parte, di “esportare” il proprio metodo di lavoro e, dall’altra, di lasciarsi influenzare da altre esperienze artistiche. Ad ognuno dei registi selezionati verrà affidata una comunità da incontrare, interrogare,
mettere in scena, attraverso le voci e i corpi dei propri abitanti. Gli attori si occuperanno
invece di realizzare dei reportage teatrali maturati nel corso delle esplorazioni
condotte insieme ai registi. L’esito di Comizi d’amore, mentre scriviamo, è del tutto imprevedibile. Non sappiamo ancora chi saranno i registi e gli attori coinvolti, né
abbiamo idea di quali saranno i non professionisti che porteremo in scena. Sarà proprio lo stupore dell’incontro e della conoscenza reciproca ad animare ciò che accadrà sul palcoscenico, come accade nelle storie d’amore. Tre serate di primavera per confrontarci pubblicamente, in modo dunque politico, su ciò che ci attraversa in privato.
IL CRATERE DI PANAREA: UN VIAGGIO NEL MARE DEL FUTURO
Quale sarà il destino dei nostri mari? Un’immersione virtuale nel cratere vulcanico sottomarino di Panarea rivela il destino dei nostri mari alla fine del secolo. Il cratere ha caratteristiche geofisiche uniche al mondo, con una continua emissione a temperatura ambiente di anidride carbonica, il principale gas serra responsabile del surriscaldamento e dell’acidificazione del mare: questo laboratorio naturale consente di osservare già oggi questi effetti, ricreando le condizioni previste dai climatologi più autorevoli. Un vero e proprio viaggio nel blu, in cui il pubblico entrerà in contatto con diversi aspetti della ricerca scientifica, partendo dal lavoro in campo fino all’interpretazione dei risultati ottenuti.
RACCONTARE LA CITTÀ: DA MARZABOTTO A POMPEI
Alcune città antiche non sono sopravvissute sino a noi e anzi sono state sepolte. Da molti anni gli Archeologi dell’Università di Bologna sono impegnati sul campo in tanti siti del mondo per riportare in luce le storie delle città abbandonate e dei loro abitanti. Quali storie narrano Marzabotto e Pompei? La prima è una città nata con un complesso rituale di fondazione, tipico della disciplina etrusca ma che è alla base della genesi di tante città antiche e della stessa Roma. L’altra venne abbandonata repentinamente a causa di una improvvisa calamità naturale. In entrambi i casi l’archeologia, il racconto degli antichi e il supporto delle nuove tecnologie possono aiutarci a ricostruirne la storia.
ROBERTO LATINI: LASCIATE LE MIE ALI AL LORO POSTO. VIAGGIO NELLE LETTERE DI FEDERICO GARCÍA LORCA
Il viaggio nelle lettere di Federico García Lorca è come un filo a dondolo a cui sono appese insieme opera e vita del grande poeta spagnolo. Lettere scritte con la mano sinistra ‘che è la mano del cuore’. García Lorca fanciullo, tra frutta squisita e bagatelle dell’infanzia, si accende e si infiamma nella passione e nella vocazione artistica che diventa la sua tempesta e il suo cuore, l’amo a cui aggrappa il mondo. In cammino con García Lorca e con la maestria di Roberto Latini apriamo le pagine intime e aperte sul mondo della libertà e della passione del poeta, “con il cuore colmo di poesia fino all’orlo” e con i disegni e i paesaggi in cui dissemina la sua scrittura. A introdurre il viaggio teatrale nell’epistolario di García Lorca, Rafael Lozano (Università di Bologna), tra i massimi studiosi dell’opera di Federico García Iorca.