ULLALLÀ TEATRO / ROSASPINA... STORIA DI UN BACIO
C’era una volta un re e una regina che desideravano tanto avere un figlio. Dopo lungo penare nacque una bellissima bambina. Per festeggiare il lieto evento fecero una grande festa, ma una delle fate del regno non fu invitata. Così per vendetta lanciò la sua maledizione: “La bambina a 15 anni si pungerà un dito e morirà”. Ma le fate buone, attraverso il loro intervento magico, trasformeranno la morte in un sonno lungo 100 anni. Solo il bacio di un principe innamorato potrà poi risvegliarla.
Per tutti a partire dai 5 anni
IL BAULE VOLANTE / LA BELLA E LA BESTIA
Un mercante, padre di tre figlie, si smarrisce nel bosco, di ritorno da uno sfortunato viaggio d’affari. Trova rifugio nel palazzo della Bestia, un essere orribile, metà uomo e metà belva. Qui cerca di rubare una rosa e per questo la Bestia lo minaccia di morte. L’unica sua possibilità di salvezza è che sia una delle sue figlie a morire al suo posto. La più bella delle tre figlie accetta il sacrificio e si reca al palazzo. Ma andrà incontro ad un altro destino. Attraverso l’avvincente intreccio di questa fiaba classica, la narrazione orale si fonde a sequenze di “gesti-sintesi”, per cogliere l’essenza più profonda del racconto.
Per tutti a partire dai 5 anni
DEBORA PETRINA E TIZIANO SCARPA / LE COSE CHE SUCCEDONO DI NOTTE
Canzoni e racconti in rima. La cantautrice Debora Petrina (vincitrice del premio Ciampi) incontra la scrittura di Tiziano Scarpa (vincitore del premio Strega con il romanzo ‘Stabat Mater’).
Alla tastiera, chitarra e voce, Debora diventa una specie di veggente elettronica che si mette in contatto con mondi sconosciuti. Fra un brano e l’altro accompagna le parole di Tiziano, storie spassose e a volte drammatiche tratte dal nuovo libro ‘Una libellula di città’. Sono favole per adulti, in rime baciate, abbracciate, accarezzate e “qualche volta accoltellate e strangolate”. Scarpa racconta di uomini, alberi, animali solitari che cercano l’amore e la verità e trovano quello che si meritano. Mentre le canzoni di Debora Petrina emanano ritmi vivaci e calda sensualità.
GIULIO CASALE / POLLI D'ALLEVAMENTO
Torna in scena lo storico spettacolo di Giorgio Gaber (scritto da lui stesso con Sandro Luporini) a trent’anni dal debutto nel 1978. Giulio Casale, grande conoscitore del patrimonio poetico, aristico e umano del ‘filosofo del Giambellino’, ha riproposto una decina di anni fa questo straordinario esempio di teatro-canzone collezionando un centinaio di repliche. Ed ora prosegue nella sua rilettura. Con il suo ‘Polli di allevamento’ Casale visita la nostra memoria e le nostre emozioni per restituirci senza alterazioni o mistificazioni un signor G. che non è solo maestro ma compagno di viaggio. Per ragionare delle contraddizioni della società, della forte debolezza del nostro pensiero, delle complessità quotidiane.
GIACOMO PORETTI / FARE UN’ANIMA
Anima è una parola che rischia l’estinzione a fianco dei vocaboli moderni, sguaiati e chiassosi. E’ una parola strana e misteriosa dal suono gentile e impalpabile. Questo monologo, scritto e interpretato (per una volta senza Aldo e Giovanni) dal Giacomo dell’amatissimo Trio, raccoglie divagazioni e provocazioni su un organo che i moderni manuali di anatomia non contemplano ma di cui gli uomini di ogni latitudine da millenni hanno parlato: l’anima, appunto.
Esiste veramente o è solo una chimera? Quando si sviluppa? Cosa ce ne facciamo? O meglio, cosa vorrebbe farne lei di noi? Sono tante le domande che Giacomino, usando il linguaggio dell’umorismo e dell’ironia, si pone. Per farci riflettere sorridendo.
LA CELEBRAZIONE
Lo spettacolo site-specific è l’esito della VII sessione internazionale di lavoro al progetto “Stracci della memoria”, diretto da Instabili Vaganti con artisti internazionali in residenza nei suggestivi spazi dell’Oratorio. Una performance con drammaturgia originale e multilingue, canti, frammenti di azioni rituali, danze, ed altri elementi provenienti dalle tradizioni culturali di appartenenza dei perfomer. La celebrazione di un rito contemporaneo come strumento di dialogo interculturale nell’epoca del globale.
IL RITO
Il Rito è lo spettacolo che riassume i dieci anni di ricerca del progetto “Stracci della Memoria” di Instabili Vaganti. Una composizione originale di testi poetici, musica, azioni fisiche e canti che mira ad attualizzare, attraverso il teatro contemporaneo, i materiali performativi indagati dalla compagnia provenienti dalle tradizioni culturali dei diversi luoghi del mondo, attraversati dal progetto. La scena si struttura in uno spazio che assume il valore simbolico di giardino sacro, un luogo senza tempo dove un uomo e una donna, in scena e/o virtuali, percorrono il ciclo della vita fissandolo nell’eternità del rito al quale il pubblico prende parte come spettatore.
MARCO BRINZI / AUTOBIOGRAFIA DI UN PICCHIATORE FASCISTA
Marco Brinzi porta sul palco il racconto-monologo tratto dal libro di Giulio Salierno (Edizione Minimum Fax), che ripercorre la biografia di un fascista, il punto di vista ideale per capire cosa possa muovere oggi le persone, soprattutto i più giovani, ad avvicinarsi, a giustificare e a riproporre un’ideologia tanto superata e antidemocratica. Negli anni ’50 Salierno è attivista di spicco del Movimento Sociale Italiano romano e frequenta Graziani, Almirante, Rauti. Diciottenne è condannato a trent’anni di reclusione per omicidio a scopo di rapina, fugge in Francia, si arruola nella Legione straniera e va a combattere in Algeria dove finisce imprigionato. L’ideologia fascista comincia a vacillare già nelle carceri algerine, dove si sente molto vicino a quella che la società reputa feccia. Trasferito nelle carceri italiane, Salierno scopre l’appartenenza alla classe degli sfruttati e la solidarietà con altri detenuti più sfortunati di lui: qui si avvicina ai testi del marxismo, sviluppa una nuova coscienza politica e arriva all’abiura del fascismo.
FRANCESCA MAZZA / NEL FUOCO DELLA RIVOLTA
3 maggio - il cortile della Sorbona viene occupato senza violenza da 400 manifestanti. Fra il 10 e l'11 maggio - gli studenti occupano il Quartiere latino. 13 maggio - un’immensa manifestazione attraversa Parigi. 15 maggio - viene occupato l’Odeon di Parigi… Così iniziava una complessa, festosa ed illusoria stagione di contestazione che aveva le radici nel panorama di un ampio fermento sociale che andava dagli Stati Uniti al Giappone, dalla Cecoslovacchia al Messico, dal Brasile all’Italia. Il ’68 compie cinquant’anni. Nel fuoco della rivolta si propone di riflettere, con gli strumenti del teatro, su quell’atto che più che rivoluzionare il mondo, cerca costantemente di ricrearlo, la rivolta appunto, e di raccontare una stagione a cui non si può negare il fascino che ogni richiesta di cambiamento porta con sé, senza celebrare in modo acritico, senza condannare con troppo rigore.
TERZA PUNTATA: LE CONCLUSIONI
Rievocando il tragico epilogo della propria vicenda, Semiramide si specchia nell’anima della donna che ha accompagnato e sorretto Rossini nell’ultima parte della sua vita. Olympe Pélissier, francese, cortigiana dal turbolento passato, amante di Sue e di Balzac, conobbe Rossini per caso. Iniziarono una relazione pubblica e, alla morte della Colbran, si sposarono. Olympe si prese cura di lui con dedizione assoluta, riuscendo anche a risollevarlo da una cupa depressione e riportandolo a comporre. Nel loro salotto, a Passy, si incontravano i maggiori artisti dell’epoca. Alla morte di Rossini visse per la sua memoria.