MARCO CAVICCHIOLI / CUORE DI TENEBRA DI JOSEPH CONRAD
È la storia di un viaggio per risalire il fiume Congo al centro dell’Africa da parte del narratore Charles Marlos. Lui racconta la sua avventura a bordo di un’imbarcazione ancorata in un’ansa del fiume Tamigi, vissuta con l’ossessione per il commerciante d’avorio Kurtz. Joseph Conrad nel celeberrimo racconto ‘Cuore di tenebra’ (pubblicato per la prima volte a puntate nel 1899 su una rivista) traccia un parallelismo fra Londra e l’Africa intesi come luoghi dell’oscurità. L’autore effettuò davvero quel viaggio nel 1890 e i personaggi sono ritratti di figure realmente esistite, incontrate in quella occasione. Al romanzo, che Marco Cavicchioli legge e racconta, si è liberamente ispirato Francis Ford Coppola per il film ‘Apocalypse Now’ ambientandolo però in Vietnam.
PROCESSO ALLA RICERCA / SENZA LE DONNE SI PUO'?
Nobel mancati, relegate a ghost writers, presunta incapacità genetica
Sul banco degli imputati le donne che arrivano a fatica all’apice della carriera universitaria e non solo. L’accusa presenterà le debolezze di un genere tacciato di essere incapace di fare squadra, di mettersi in evidenza, di emergere, dimostrandosi. La difesa argomenterà su una discriminazione presente ai più alti livelli istituzionali, su giudizi negativi - che orientano l’opinione pubblica - formulati da luminari in materie spesso non pertinenti rispetto ai giudizi espressi. Il processo sarà all’americana, con un giudice e una giuria. La giuria, composta da ricercatrici/ori e da alcune persone del pubblico che la sera stessa vorranno aderire, emetterà il verdetto finale.
BRUNO DAMINI / FAME E FAMA DALLA VOCE DI GRANDI ATTORI
«Cos’è la fame per te?», così Bruno Damini (fino al 2013 direttore comunicazione dell’Arena del Sole-Nuova Scena-Teatro Stabile di Bologna) apriva le interviste a una settantina di protagonisti della scena teatrale e del cinema italiano nella prima metà degli anni Novanta evocando ricordi di “gavetta” degli inizi, profumi di cucina dell’infanzia, interpretazioni legate alla fame e al cibo, ricette e passioni golose. Da quelle registrazioni su audiocassetta sono state tratte 9 puntate di una recente trasmissione per Rai Radio 3, il volume di Minerva con le inedite voci narranti di 28 grandi attrici e attori oggi scomparsi e questa serata condotta e commentata dall’autore col supporto di immagini inedite. Introduce Claudio Cumani
CESAR BRIE E GLI ALLIEVI DELLA SCUOLA DI TEATRO DI BOLOGNA / PROVE D’ATTORE
Cesar Brie, uno dei maestri del teatro internazionale del Novecento, ha condotto con una ventina di giovani allievi del terzo anno del corso della Scuola di Teatro di Bologna. Un lungo lavoro di costruzione di uno spettacolo, partendo dalla elaborazione di una serie di immagini legate a tematiche di varia natura. Ora quel lavoro, quasi alchemico, nato nel segno dell’improvvisazione, viene restituito al pubblico del LabOratorio trasformandosi in una testimonianza della cifra poetica del regista argentino. Cesar Brie, fondatore della Comuna Baires di Buenos Aires, si rifugiò nel ‘75 in Italia per sfuggire alla dittatura argentina. Dopo una lunga parentesi danese accanto alla musa dell’Odin Teatret Iben Nagel Rassmunsen, si trasferì poi in Bolivia dove fondò il Teatro De Los Andes. Molti suoi spettacoli continuano a essere in tournée nei teatri italiani.
MARCO CAVICCHIOLI / LA LEGGENDA DEL GRANDE INQUISITORE DI FEDOR DOSTOEVSKIJ
Può essere analizzato e compreso anche fuori dal contesto dei ‘Fratelli Karamazov’ questo celeberrimo racconto (è un capitolo del romanzo) di Fedor Dostoevskij. È Ivan Karamazov a esporre al fratello Aleksej una storia allegorica di sua invenzione ambientata in Spagna ai tempi della Santa Inquisizione. Ed emerge netto il profilo psicologico, antropologico e filosofico del grande scrittore russo. Filosofia morale, politica, della storia e delle religioni si incrociano in una magmatica narrazione che Marco Cavicchioli restituisce al pubblico con una poetica adesione. Una lettura raccontata con accompagnamento musicale. Una chiave inconsueta per entrare nella complessità di un testo da sempre al centro di discussioni teologiche.
TRIO KANON
Lena Yokoyama (violino), Alessandro Copia (violoncello) e Diego Maccagnola (pianoforte) si sono incontrati nel 2012 e hanno studiato musica da camera con il Trio di Parma e con l’Atos Trio, continuando ad affinare il loro stile con altri grandi maestri, in viaggio tra Germania, Austria, Norvegia e Francia. Propongono due grandi “classici” dei primi anni dell’Ottocento e del Novecento: il Beethoven visionario del Trio “degli spiriti” che fa ruotare tutta la composizione intorno ad uno spettrale Largo centrale e il Ravel di esuberante vitalità del Trio in la maggiore ascoltato per la prima volta a Parigi nel gennaio 1915, con Alfredo Casella al pianoforte. Varcano il XXI secolo con il Secondo Trio di Mauricio Kagel, carico di convenzioni e sovversioni come tutta la sua musica.
PAOLO VALERIO / DINO BUZZATI A FUMETTI
“Capita nella vita di fare cose che piacciono senza riserve. Poema a fumetti è per me una di queste come ‘Il deserto dei tartari’ o come ‘Un amore’”. Così Dino Buzzati presentava ai suoi lettori appunto ‘Poema a fumetti’, un
libro a lungo sottovalutato se non dimenticato.
Nella rilettura in chiave moderna del mito di Orfeo e Euridice, lo scrittore parla di sé stesso concentrando in 208 tavole a colori tutti i temi a lui più cari, a partire dall’eterno dialogo fra la vita e la morte. Paolo Valerio ridà vita a questo testo, con l’ausilio della videoproiezione
delle immagini originali e l’esecuzione delle musiche dal vivo al pianoforte di Sabrina Reale. Un’interpretazione basata su un gioco raffinato di citazioni e autocitazioni che prevede l’omaggio ad artisti di ogni epoca e la contaminazione di più generi.
PIETRO BABINA E GIOVANNI BRUNETTO / MACELLO
Dall’omonima collezione di poesie del poeta Ivano Ferrari, che in gioventù lavorò al macello di Mantova, traendone ispirazione, ribaltando completamente l’idea di “poetico” e mostrando come la pratica poetica possa
attraversare immaginari terrificanti come il continuo prodursi di morte violenta. Spiega Babina: “Il mio lavorare su queste poesie viene
da un percorso sulla memoria dei campi di sterminio nazisti. In Macello ho ravvisato non solo un’analogia nella produzione meccanica di morte ma, più inquietante, la sensazione che in questi luoghi si mantiene ardente, come brace sotto le ceneri, l’attitudine allo sterminio, che le nostre società sono organismi al cui interno pulsa uno sterminio continuo rivolto al diverso, ora in quanto animale, ma che potrebbe mutare
repentinamente il suo oggetto”.
PASCAL BASILE E GABRIELE VIA / FINO A DALLA VIA ROVERSI
Fino a Dalla Via Roversi” è un concerto pianoforte e voci dove Pascal Basile e Gabriele Via spengono i riflettori sui rumori intorno per restituire al pubblico il valore infinito della bellezza dei contenuti musicali e poetici lasciati da Lucio Dalla e Roberto Roversi.Venti brani scelti per ripercorrere la storia artistica di Lucio Dalla, dalle canzoni costruite sui testi del poeta Roberto Roversi – tre album consecutivi nell’arco di quattro anni – fino a quelle scritte interamente da lui, quando nel 1977 nasce come cantautore, completo e perfetto. Solo un pianoforte e due voci per illuderci di sfiorare con la mano l’anima di Lucio Dalla e di Roberto Roversi
BANDA OSIRIS / IL NON COMPLEANNO DI ROSSINI
Si chiudono ufficialmente oggi le celebrazioni per il 150° anniversario della morte di Gioachino Rossini che hanno visto svolgersi in Italia e all’estero una nutrita serie di manifestazioni promosse dall’apposito comitato ministeriale. Mismaonda, che già ha organizzato la scorsa estate la rappresentazione de ‘Il barbiere di Siviglia’ a bordo di un camion nel quartiere Borgo Panigale, ha deciso di porre il sigillo a questa ricorrenza con un evento colto e scherzoso allo stesso tempo. E chi meglio della Banda Osiris, la storica formazione di musicisti votata a dissacrare con virtuosistica abilità partiture più o meno intoccabili, poteva prestarsi a questo gioco? Un’occasione irriverente per celebrare il Cigno di Pesaro. Il quale, essendo nato il 29 febbraio 1792, si ritrovava a festeggiare il compleanno una volta ogni quattro anni.