MARIO TOZZI E LORENZO BAGLIONI / CLIMA: TEMPO SCADUTO. FA UN POP PIÙ CALDO
Mario Tozzi è il geologo, ricercatore del CNR, che da anni in tv, radio e attraverso il suoi libri predica agli amministratori, ai politici e alla gente l’importanza di un comportamento consapevole e oculato per preservare il pianeta dai cataclismi ingenerati dallo sfruttamento irresponsabile delle risorse.
Lorenzo Baglioni, classe ‘86, è cantante, attore e matematico. Ha fatto confluire queste tre abilità in una vocazione: semplificare, ridurre ai minimi termini, con l’aiuto dell’ironia e della musica, i temi più ostici.
Dal loro incontro è nato il progetto di potenziare la forza divulgativa di entrambi mettendola al servizio dell’emergenza che ormai non possiamo più tacere: il cambiamento climatico.
CONVIVIO SPETTACOLARE QUANDO ESSERE IGNORANTI CREATIVI È MEGLIO CHE ESSERE ESPERTI
Il 3 novembre ci ritroveremo di nuovo insieme per una anticipazione della prossima edizione dell’ErrorDay dedicata ad Economia ed errore, introdotta da BYUROKRATIYA, la Danza Timbrale. Ci interrogheremo, camminando sul filo del rasoio dell’elogio all’arroganza, sull’importanza dell’essere ignoranti in un determinato campo per poter trattare il terribile tema dell’errore e della mancanza di visione degli esperti: con tutte le relative conseguenze sull’organizzazione e la diffusione della conoscenza.
A guidarci erroristi, luminari e, soprattutto, luminosi ospiti, tra cui il l’entomologo Gianumberto Accinelli, il prorettore al trasferimento tecnologico ed ai rapporti con le imprese dell’Università di Padova, Fabrizio Dughiero, il musicologo Massimo Privitera (con chitarra) e Alberto Piancastelli (con matita).
SPETTACOLO COMICO MOLTO SERIO / L’IGNORANTE INNOVA MEGLIO. DILETTANTI E POTENZIALE DELL’IGNORANZA CREATIVA
Il 2 e il 3 novembre sono due giorni perfetti (facendo pure le corna!) per parlare dell’errore fatale che risorge nel suo contrario, trasformandosi in successo clamoroso. In questa edizione speciale dell’ErrorDay, il solito gruppo affiatato condotto da Clelia Sedda, insieme agli erroristi Roberta Giallo e Alberto Piancastelli si impegnerà in una riflessione comica molto seria sull’importanza dell’ignoranza per l’innovazione e la creatività con uno dei massimi studiosi italiani di economia dell’innovazione, Piero Formica, che canterà i creatori di percorsi verso innovazioni radicali (Guglielmo Marconi docet), Mario Pittalis, impiegato pubblico, con il suo “Hostile Design” e Annagiulia Gramenzi, medico e docente di storia della medicina che, partendo dal presupposto di come a priori Marconi e il ciarlatano siano indistinguibili, ci terrà una dotta e faceta conversazione dal titolo: “Comprate il mio specifico, per poco ve lo do”.
RACINES DE SONGE / ROOTS OF DREAM
Esperienza sensoriale, pittura vivente in cui lo spettatore può scegliere se essere guidato verso un mondo tutto suo. Racines de Songe è il primo scenario del solo coreografico Racines, che vuole rivelare la parte inferiore dei nostri iceberg invitandoci ad immergerci nella terra, la testa prima.
Un personaggio senza volto si muove attorno a un tavolo.
È un'impressione o la terra si muove sotto i suoi piedi?
Siamo nel suo laboratorio o nella sua camera da letto?
Come spettatori ci poniamo tutte queste domande, per lasciarci finalmente andare e immergerci nel terreno.
A seguire incontro con l’artista.
RESTITUIRE. PICCOLO ATTO POETICO
Condivisione pubblica del laboratorio Corpo Memoria a cura di Frey Faust, Francesca Pedullà e Sandro Beltramo con i partecipanti e le partecipanti al laboratorio.
Per questo appuntamento, che vuole essere condivisione collettiva, verranno scelti alcuni dei momenti più significativi nati durante il laboratorio Corpo Memoria, percorso che fonde l’esperienza del movimento (Frey Faust e Francesca Pedullà) con quella del tratto grafico (Sandro Beltramo), che coniuga danza e disegno secondo i principi dell’Axis Syllabus per far affiorare memorie, riaffermarle, riconoscerle e continuare a conoscersi. Il pubblico avrà la possibilità di osservare semplicemente, di osservare partecipando - apportando la sua prospettiva attraverso la rappresentazione grafica - o di partecipare attivamente alle pratiche proposte.
IO SONO, QUEL TESSUTO CHE CONNETTE
All’interno di Scie, Festival internazionale di danza dedicato alla ricerca e all'incontro tra arti, scienze e culture, Frey Faust - autore del Network di ricerca internazionale Axis Syllabus - insieme alla danzatrice e ricercatrice Emanuela Iacopini, e all'artista visivo-performativo Jacques André Dupont, si incontrano in una lecture-performance dedicata alla fascia, il bianco involucro che «bisogna togliere per vedere qualcosa». Cenerentola della scienza, la fascia è oggi di grande interesse in campo medico e artistico in quanto forma una rete tensionale continua che attraversa tutto il corpo, rivestendo e connettendo ogni singolo organo, ogni muscolo, ogni nervo o cellula muscolare. La sua identità è ancora controversa, ma diversi congressi mondiali continuano ad approfondirne la conoscenza, il numero di pubblicazioni su riviste scientifiche cresce, così come le applicazioni terapeutiche e la sua influenza nello studio del movimento e della danza. Io sono, quel tessuto che connette, raccoglie esperienze tra arte e scienza sulle implicazioni generate dalla scoperta di questo nuovo organo.
SIMONETTA AGNELLO HORNBY e FILOMENA CAMPUS / CREDEVO CHE (O DELLA VIOLENZA DOMESTICA)
Simonetta Agnello Hornby e Filomena Campus pensano che sia un dovere parlare di violenza domestica e condividere con gli altri quello che Simonetta ha imparato in trent’anni di avvocatura attraverso i clienti del suo studio legale, il primo in Inghilterra ad avere un dipartimento dedicato ai casi di questo tipo specifico. Lo spettacolo è un testo a due voci cucito sulle storie dei clienti di Simonetta e di altri ed è accompagnato dal profondo commento musicale di Filomena, vocalist jazz e registra teatrale, per offrire un’opportunità di riflessione e respiro.
FESTIVAL PERASPERA12 / DARKNESS SESSION (EXPANDED)
La dodicesima edizione del festival perAspera arriva all'Oratorio San Filippo Neri con Darkness Session (expanded), una performance musicale site specific completamente al buio. Le azioni e relazioni visive, fondamentali anche nella pratica quotidiana - tra pubblico e performer e tra il pubblico stesso e il luogo - vengono annullate per amplificare il personale e particolare esperire di ogni singolo. Fino al successivo ritorno alla vista, che porta alla luce la dimensione collettiva e spaziale. La solitudine lascia spazio al sollievo del ritorno alla comunità, ad una dimensione più propriamente umana. Ma il non facile percorso verso questo ritorno passa attraverso l'accettazione della propria singolarità e attraverso una trasformazione dei propri paradigmi percettivi.
ENZO COSIMI / LA BELLEZZA TI STUPIRÀ
In La bellezza ti stupirà il coreografo Enzo Cosimi ha lavorato con alcuni senzatetto, migranti e persone in condizione di fragilità, facendo affiorare nel corpo e nei gesti i loro vissuti, elevandoli a monumenti, prìncipi del nostro tempo, modelli di una sfilata teatrale. Accompagnati dal violoncello, gli homeless entrano in silenzio e si inchinano per prendere il loro abito di scena tra un mucchio di stracci, camminando tra il pubblico che li osserva. Una performance dove movimenti minimali e presenza scenica riescono a restituire l’inaspettata regalità di una solitudine assoluta.
FRANKIE HI-NRG MC / FACCIO LA MIA COSA
Il pioniere del rap italiano racconta sé stesso e l’hip hop in un monologo fatto di parole e musica. A cavallo tra autobiografia e documentario, con uno stile frizzante e spettacolare, Frankie hi-nrg mc traccia il percorso che lo ha portato a diventare uno dei capiscuola del rap nostrano e – in parallelo – di come a New York è nato nei quartieri più disagiati l’hip hop, la cultura che per alcuni decenni ha invaso tutto il mondo e da cui deriva molta musica contemporanea. Dalla sua nascita nel 1969 fino a “Fight da faida”, il suo primo grande successo, Frankie accompagna nel suo racconto il pubblico alla scoperta di un passato comune (lo sbarco sulla luna, il terremoto del Belice, l’invenzione del videogiochi...), commentandolo con l’ausilio di video musicali che sono la memoria collettiva di una generazione.