EMANUELA FANELLI / LA FESTA È FINITA
Una giovane attrice (protagonista femminile tra l’altro della serie televisiva di Corrado Guzzanti e Mattia Torre “Dov’è Mario?”) attenta a cogliere con disincantata ironia e humor graffiante le contraddizioni del nostro tempo. Come si rapporta una trentenne col lavoro, l’amore, la politica? Quali progetti riesce a fare, quali paure deve vincere, che speranze può concedersi? Attraverso un monologo inconsueto e ricco di spunti, proverà a raccontarlo con l’arte saggia del riso. La Fanelli, che è anche autrice teatrale, ha debuttato sul grande schermo nel 2015 con “Non essere cattivo” di Claudio Caligari e ha recitato poi in due film di Massimiliano Bruno, “Gli ultimi saranno ultimi” e “Beata ignoranza”. Fa parte su Radiodue del cast di “610”’, lo storico programma di Lillo e Greg e ha preso parte ai più recenti programmi televisivi di Serena Dandini su Raitre, “La tv delle ragazze”. Recentemente è stata una dei protagonisti del programma TV “Battute?” e ha fatto il video dello scandalo di Checco Zalone.
GUGLIELMO PAPA E OMID NIAZ / 1+1
Due uomini che arrivano da lontano, da due mondi completamente differenti, si ritrovano in una nuova terra. La stessa terra. Decidono, dopo un aspro combattimento, di dividerla e di prendere possesso ognuno di una parte. Dentro le loro valigie ci sono frammenti della vita passata, storie antiche. Nel mezzo una striscia li divide e al contempo li protegge. Di fatto un muro li separa anche se la vita dell’uno si scopre complementare a quella dell’altro. Non hanno parole da scambiarsi se non un sì o un no. Quando uno dei due deciderà all’improvviso di abbandonare quel lembo di terra, all’altro non resterà che partire. Lo spettacolo, interpretato da Guglielmo Papa e Omid Niaz, è una coproduzione italo-iraniana ed ha debuttato nel 2013 al festival Fadjr di Tehran.
GABRIELLA GREISON / SEI DONNE CHE HANNO CAMBIATO IL MONDO
Scrittrice, fisica, drammaturga, attrice. Ma soprattutto appassionata ricercatrice di storie inconsuete e motivata cacciatrice di talenti femminili. Gabriella Greison ha realizzato un libro (da cui prende le mosse questo racconto scenico) che contiene di fatto sei brevi romanzi, quelli di Marie Curie, Lise Meitner, Emmy Noether, Rosalind Franklin, Hedy Lamarr e Mileva Maric. Sei pioniere che sono nate tutte nell’arco di cinquant’anni in un Novecento portatore di guerre terribili ma anche di avanzamenti scientifici epocali. Ci sono la chimica polacca che non poteva frequentare l’università, la fisica ebrea odiata dai nazisti, la matematica tedesca che nessuno amava, la cristallografa inglese a cui scipparono le scoperte, la diva americana che fu anche ingegnere militare e la teorica serba messa in ombra dal marito. Sei icone che hanno aperto alle altre donne la strada con abilità, protervia e talento in un mondo apertamente ostile, fatto di soli uomini. Sei storie magnifiche, non sempre allegre e non sempre a lieto fine ma vere ed esemplari.
SCUOLA DI TEATRO DI BOLOGNA "ALESSANDRA GALANTE GARRONE / LAGER: MEMORIA DEI CAMPI DI STERMINIO
Lo spettacolo è il risultato del lavoro condotto da Vittorio Franceschi con gli allievi della Scuola di Teatro di Bologna. La scelta del tema (il martirio di milioni di deportati, prevalentemente ebrei, nei campi di sterminio nazisti) nasce
dall’esigenza di prendere una posizione chiara in questo momento storico in cui i conflitti sociali e la nostra debole memoria hanno favorito il risveglio e una nuova diffusione del morbo del razzismo. La drammaturgia si basa
principalmente sulle opere di Primo Levi “Se questo è un uomo” e “I sommersi e i salvati”, e di Peter Weiss “L’istruttoria”, con l’arricchimento di ulteriori testimonianze. In questa occasione ci è sembrato naturale affidare il ruolo principale al Coro, perché dietro a ogni singola storia avvertiamo il soffio insopprimibile di milioni di voci.
LOREDANA PIEDIMONTE / OPERA PIA
Pia è una donna sola, insegnante di musica, l’anima menomata da un matrimonio infelice; Inoussa un disperso proveniente da un paese lontano. Lei è l’Occidente spaventato e deluso lui è il Terzo Mondo in fuga. Su quale piano e a quale livello potrà avverarsi il loro incontro? Quale il pericolo, quale il prezzo da pagare? Pia ci racconterà, la sua scelta, la sua caduta, il sogno di una risurrezione, di un incontro forse ancora possibile, ma solo a patto di non a fermarsi a metà strada: la risposta, qualunque essa sia, si trova oltre ogni ragionevole limite; al di là delle differenze e dei confini, in fondo all’abisso del desiderio.
TEATRO DELLE ARIETTE / TRENT'ANNI DI GRANO. UNA VEGLIA IMMAGINATA DA PAOLA BERSELLI E STEFANO PASQUINI PER MATERA 2019
Paola e Stefano sono sposati dal 18 giugno 1989.
Sono attori e contadini.
“Trent’anni di grano” è il diario che stanno scrivendo nel corso dell’estate 2019 (18 giugno – 21 settembre). Il grano è il punto di vista da cui osservano il presente. Il grano è la bussola che guida il viaggio attraverso le persone e le storie, le donne e gli uomini che sanno di pane, che ne hanno memoria. In scena con Paola Berselli e Stefano Pasquini, come sempre, c’è Ferro (Maurizio Ferraresi). Il diario e le azioni di preparazione del cibo che condivideranno con gli spettatori sono le fondamenta della Veglia che gli attori immaginano.
Tre mesi di vita per raccontare trent’anni di storia.
Accesso limitato a max 40 persone, solo su prenotazione: oratoriosanfilipponeri@mismaonda.eu
IL CORPO DELLE DONNE / CHI VENNE FU LEI
Evento conclusivo del progetto IL CORPO DELLE DONNE. CORPO SOCIALE. UNA LUNGA STORIA DI INTERAZIONI.
Con questo spettacolo il progetto giunge alla sua tappa conclusiva per il 2019 portando in dote tutta la ricchezza di tante storie raccolte lungo il bellissimo percorso dal 2018. In scena diverse generazioni di donne - attrici in uno scambio di esperienze che abiteranno diversi luoghi dell’Oratorio accogliendo, guidando, raccontando storie e metafore di figure femminili mitologiche o realmente esistite. Domandandosi se si può essere potenti e fragili allo stesso tempo. Cercando di suscitare le emozioni che forse portano alla violenza, esplorando i percorsi arcani che conducono allo scatenarsi di passioni e follie contro le donne. Lo spettacolo vedrà le due attrici storiche di Tra un atto e l’altro, Angela Malfitano e Francesca Mazza, condurre e intrecciarsi alle presenze di altre giovani compagne di palco con le parole immortali di grandi autori della letteratura.
FESTIVAL 20 30
Chi ha tra i venti e i trent’anni oggi è nei guai. I giovani non lavorano. I giovani non hanno voglia di lavorare. I giovani lavorano gratis, vivono di rendita, sono già stanchi, sono sottovalutati, sono sopravvalutati, non hanno potere, non hanno rispetto, non ce la faranno mai, saranno precari a vita, non avranno la pensione, sono degli sdraiati, sono pessimisti, sono troppo ottimisti, sono choosy, bevono troppo, sono strozzati da una società gerontocratica, non è colpa loro, non si interessano di politica, sono estremisti, hanno pochi diritti, hanno troppi diritti, stanno sempre attaccati al computer, escono tutte le sere, non sono pronti, pazienti, elastici. Questo dicono di noi quelli che hanno il doppio dei nostri anni.
Giunto alla sesta edizione, Festival 2030 continua a sondare l’immaginario di una generazione, quella di chi ha oggi tra i 20 e i 30 anni, facendola entrare in scena attraverso spettacoli, laboratori, concerti, installazioni e performance.
SE MI DICONO DI VESTIRMI DA ITALIANO, NON SO COME VESTIRMI
Cosa vuol dire, essere italiani? Avere lo zaino Invicta? Parlare male le lingue straniere? Gesticolare? Cantare canzoni d’amore? Non pagare le tasse? Essere eleganti? Portare gli occhiali scuri anche di notte? Applaudire all'atterraggio dell'aereo?
Nicola Borghesi e Paolo Nori hanno scritto questo spettacolo che li ha portati a indagare la questione nei luoghi istituzionali, come l’ufficio immigrazione della questura, in rete e per le strade di Bologna. La ricerca e la loro inclinazione alle divagazioni li ha portati a parlare di calcio, famiglia, capperi, moda, di Albert Camus, di Alessandro Manzoni e della periferia Nord di Foggia e li ha condotti a un’altra domanda «Cos’è la patria?».
BANDA OSIRIS E TELMO PIEVANI / AQUADUEO. UN PIANETA MOLTO LIQUIDO
Nel nuovo spettacolo della Banda Osiris l’acqua è il pretesto, attraverso la lente deformata e deformante del gruppo, per un viaggio musicale nei problemi che affliggono il nostro pianeta.
Inquinamento, cambiamenti climatici, effetto serra, sono temi con i quali ci si confronta quotidianamente e la Banda Osiris interviene nel dibattito per offrire il suo personale quanto inutile contributo magistralmente guidati dal prof Telmo Pievani.
Partendo da una suggestiva “Hommage à l’eau”, in cui l’acqua diventa base percussiva dell’intero brano, passando attraverso una lettera indirizzata ai grandi della terra, “L’acqua che verrà” liberamente ispirata a Lucio Dalla, e scomodando in seguito Roger Waters, Buscaglione, Modugno, Vivaldi e i Beatles, la Banda Osiris vuole dimostrare che il nostro mondo è ormai con l’acqua alla gola.