ROBERTA GIALLO E ERNESTO ASSANTE / IL MIO INCONTRO CON LUCIO DALLA

Serata commemorativa in occasione di quello che sarebbe stato il 76esimo compleanno di Lucio Dalla. Ne sono protagonisti un notissimo critico musicale, Ernesto Assante, e una delle cantautrici più talentuose dell’ultima generazione, Roberta Giallo. Insieme ricorderanno l’istrionico, ironico e iconico Piccolo Grande Uomo della musica italiana attraverso aneddoti e riflessioni. Assante in particolare menzionerà alcuni episodi inediti e divertenti di Lucio, a cui lo legava una lunga amicizia personale. A fare da cornice alla narrazione, le più belle canzoni reinterpretate con finissimo garbo femminile dalla Giallo, a cui lui era particolarmente legato.

Roberta è una performer completa, avendo realizzato dischi e concerti, collaborato a colonne sonore e portato in scena spettacoli teatrali.


FEDERICA CACCIOLA / MATRIOSKA

Martina Dell’Ombra è un’influencer semplice con un sogno politico e milioni di follower. Appassionata di sovranismo, pailettes e programmi di Canale 5, Martina fa dell’ignoranza uno stemma di cui vantarsi. Federica Cacciola (“La tv delle ragazze”, “Gli Stati Generali”) è l’attrice che l’ha creata e interpretata – ricevendo migliaia di insulti e minacce. Oggi Federica cerca di spiegare l’ovvio: Martina non esiste. O meglio, esiste, ma come esistono tutti gli altri personaggi immaginari: esiste dentro di noi, sta lì a raccontarci un aspetto della società che ci circonda. Mentre racconta come ha creato il suo personaggio più famoso, Federica racconta se stessa. Un monologo brillante, la storia senza filtri di una trentenne di oggi, che spazia dall’infanzia nella Sicilia degli anni ‘80 fino all’ipertecnologica e iperconnessa vita moderna, passando per le mitologiche vicende dei grandi archetipi femminili del teatro, come Ofelia, Didone, Lady Machbeth. Federica, come una Matrioska, si spoglia della maschera di Martina e anche di tutte le altre maschere che son state imposte alle donne nei secoli, in una svestizione che lascia a terra vestiti, orpelli, trucchi finché sul palco, alla fine, rimane solo l’anima.


EMANUELA FANELLI / LA FESTA È FINITA

Una giovane attrice (protagonista femminile tra l’altro della serie televisiva di Corrado Guzzanti e Mattia Torre “Dov’è Mario?”) attenta a cogliere con disincantata ironia e humor graffiante le contraddizioni del nostro tempo. Come si rapporta una trentenne col lavoro, l’amore, la politica? Quali progetti riesce a fare, quali paure deve vincere, che speranze può concedersi? Attraverso un monologo inconsueto e ricco di spunti, proverà a raccontarlo con l’arte saggia del riso. La Fanelli, che è anche autrice teatrale, ha debuttato sul grande schermo nel 2015 con “Non essere cattivo” di Claudio Caligari e ha recitato poi in due film di Massimiliano Bruno, “Gli ultimi saranno ultimi” e “Beata ignoranza”. Fa parte su Radiodue del cast di “610”’, lo storico programma di Lillo e Greg e ha preso parte ai più recenti programmi televisivi di Serena Dandini su Raitre, “La tv delle ragazze”. Recentemente è stata una dei protagonisti del programma TV “Battute?” e ha fatto il video dello scandalo di Checco Zalone.


GUGLIELMO PAPA E OMID NIAZ / 1+1

Due uomini che arrivano da lontano, da due mondi completamente differenti, si ritrovano in una nuova terra. La stessa terra. Decidono, dopo un aspro combattimento, di dividerla e di prendere possesso ognuno di una parte. Dentro le loro valigie ci sono frammenti della vita passata, storie antiche. Nel mezzo una striscia li divide e al contempo li protegge. Di fatto un muro li separa anche se la vita dell’uno si scopre complementare a quella dell’altro. Non hanno parole da scambiarsi se non un sì o un no. Quando uno dei due deciderà all’improvviso di abbandonare quel lembo di terra, all’altro non resterà che partire. Lo spettacolo, interpretato da Guglielmo Papa e Omid Niaz, è una coproduzione italo-iraniana ed ha debuttato nel 2013 al festival Fadjr di Tehran.


GABRIELLA GREISON / SEI DONNE CHE HANNO CAMBIATO IL MONDO

Scrittrice, fisica, drammaturga, attrice. Ma soprattutto appassionata ricercatrice di storie inconsuete e motivata cacciatrice di talenti femminili. Gabriella Greison ha realizzato un libro (da cui prende le mosse questo racconto scenico) che contiene di fatto sei brevi romanzi, quelli di Marie Curie, Lise Meitner, Emmy Noether, Rosalind Franklin, Hedy Lamarr e Mileva Maric. Sei pioniere che sono nate tutte nell’arco di cinquant’anni in un Novecento portatore di guerre terribili ma anche di avanzamenti scientifici epocali. Ci sono la chimica polacca che non poteva frequentare l’università, la fisica ebrea odiata dai nazisti, la matematica tedesca che nessuno amava, la cristallografa inglese a cui scipparono le scoperte, la diva americana che fu anche ingegnere militare e la teorica serba messa in ombra dal marito. Sei icone che hanno aperto alle altre donne la strada con abilità, protervia e talento in un mondo apertamente ostile, fatto di soli uomini. Sei storie magnifiche, non sempre allegre e non sempre a lieto fine ma vere ed esemplari.


SCUOLA DI TEATRO DI BOLOGNA "ALESSANDRA GALANTE GARRONE / LAGER: MEMORIA DEI CAMPI DI STERMINIO

Lo spettacolo è il risultato del lavoro condotto da Vittorio Franceschi con gli allievi della Scuola di Teatro di Bologna. La scelta del tema (il martirio di milioni di deportati, prevalentemente ebrei, nei campi di sterminio nazisti) nasce
dall’esigenza di prendere una posizione chiara in questo momento storico in cui i conflitti sociali e la nostra debole memoria hanno favorito il risveglio e una nuova diffusione del morbo del razzismo. La drammaturgia si basa
principalmente sulle opere di Primo Levi “Se questo è un uomo” e “I sommersi e i salvati”, e di Peter Weiss “L’istruttoria”, con l’arricchimento di ulteriori testimonianze. In questa occasione ci è sembrato naturale affidare il ruolo principale al Coro, perché dietro a ogni singola storia avvertiamo il soffio insopprimibile di milioni di voci.


LOREDANA PIEDIMONTE / OPERA PIA

Pia è una donna sola, insegnante di musica, l’anima menomata da un matrimonio infelice; Inoussa un disperso proveniente da un paese lontano. Lei è l’Occidente spaventato e deluso lui è il Terzo Mondo in fuga. Su quale piano e a quale livello potrà avverarsi il loro incontro? Quale il pericolo, quale il prezzo da pagare? Pia ci racconterà, la sua scelta, la sua caduta, il sogno di una risurrezione, di un incontro forse ancora possibile, ma solo a patto di non a fermarsi a metà strada: la risposta, qualunque essa sia, si trova oltre ogni ragionevole limite; al di là delle differenze e dei confini, in fondo all’abisso del desiderio.


TEATRO DELLE ARIETTE / TRENT'ANNI DI GRANO. UNA VEGLIA IMMAGINATA DA PAOLA BERSELLI E STEFANO PASQUINI PER MATERA 2019

Paola e Stefano sono sposati dal 18 giugno 1989.

Sono attori e contadini.

“Trent’anni di grano” è il diario che stanno scrivendo nel corso dell’estate 2019 (18 giugno – 21 settembre). Il grano è il punto di vista da cui osservano il presente. Il grano è la bussola che guida il viaggio attraverso le persone e le storie, le donne e gli uomini che sanno di pane, che ne hanno memoria. In scena con Paola Berselli e Stefano Pasquini, come sempre, c’è Ferro (Maurizio Ferraresi). Il diario e le azioni di preparazione del cibo che condivideranno con gli spettatori sono le fondamenta della Veglia che gli attori immaginano.

Tre mesi di vita per raccontare trent’anni di storia.

Accesso limitato a max 40 persone, solo su prenotazione: oratoriosanfilipponeri@mismaonda.eu


IL CORPO DELLE DONNE / CHI VENNE FU LEI

Evento conclusivo del progetto IL CORPO DELLE DONNE. CORPO SOCIALE. UNA LUNGA STORIA DI INTERAZIONI.

Con questo spettacolo il progetto giunge alla sua tappa conclusiva per il 2019 portando in dote tutta la ricchezza di tante storie raccolte lungo il bellissimo percorso dal 2018. In scena diverse generazioni di donne - attrici in uno scambio di esperienze che abiteranno diversi luoghi dell’Oratorio   accogliendo, guidando, raccontando storie e metafore di figure femminili mitologiche o realmente esistite. Domandandosi se si può essere potenti e fragili allo stesso tempo. Cercando di suscitare le emozioni che forse portano alla violenza, esplorando i percorsi arcani che conducono allo scatenarsi di passioni e follie contro le donne. Lo spettacolo vedrà le due attrici storiche di Tra un atto e l’altro, Angela Malfitano e Francesca Mazza, condurre e intrecciarsi alle presenze di altre giovani compagne di palco con le parole immortali di grandi autori della letteratura.


FESTIVAL 20 30

Chi ha tra i venti e i trent’anni oggi è nei guai. I giovani non lavorano. I giovani non hanno voglia di lavorare. I giovani lavorano gratis, vivono di rendita, sono già stanchi, sono sottovalutati, sono sopravvalutati, non hanno potere, non hanno rispetto, non ce la faranno mai, saranno precari a vita, non avranno la pensione, sono degli sdraiati, sono pessimisti, sono troppo ottimisti, sono choosy, bevono troppo, sono strozzati da una società gerontocratica, non è colpa loro, non si interessano di politica, sono estremisti, hanno pochi diritti, hanno troppi diritti, stanno sempre attaccati al computer, escono tutte le sere, non sono pronti, pazienti, elastici. Questo dicono di noi quelli che hanno il doppio dei nostri anni.

Giunto alla sesta edizione, Festival 2030 continua a sondare l’immaginario di una generazione, quella di chi ha oggi tra i 20 e i 30 anni, facendola entrare in scena attraverso spettacoli, laboratori, concerti, installazioni e performance.