ELENA BUCCI / GLI ALBERI MUOIONO IN PIEDI
Questo melologo di più anime si ispira alla storia del poeta e rivoluzionario greco Alekos Panagulis e della giornalista e scrittrice Oriana Fallaci: si incontrano per un’intervista il giorno in cui Alekos, incarcerato per un attentato al dittatore Papadopoulos, viene liberato grazie ad un forte movimento internazionale e restano allacciati fino alla morte di lui per un misterioso incidente, nel 1976. La lettura in musica di e con Elena Bucci è tratta dallo spettacolo “Nella lingua e nella spada” scritto e interpretato dall’attrice (con la presenza dal vivo dei musicisti) e coprodotto da Ravenna Festival e Napoli Teatro Festival. Irriducibili, spesso isolati e solitari, mai vinti nella vitalità e nell’energia, Panagulis e Fallaci trasformano il dolore in scrittura, memoria di tutti, e in un tesoro al quale attingere
quando manca il coraggio. “Proverò a raccontare - scrive Bucci - con le mie povere parole, di lei, di lui, di quell’epoca, di quella terra e della mia”.
TUTTI GLI SPETTACOLI E LE CONFERENZE SONO A INGRESSO GRATUITO,
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FRANCESCO MONTANARI / PERCHÉ LEGGERE I CLASSICI DA CALVINO AD ECO
“Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quello che ha da dire”. Queste le parole più famose dell’opera “Perché leggere i classici” di Italo Calvino, che oggi vanno riproposte con forza. Perché è con intensità che Calvino si confronta con i classici e l’importanza sociale che hanno. Francesco Montanari fa sue le parole e il pathos narrativo per entrare nel ricordo di un uomo e di un’epoca ancora vivi. In scena con lui un altro attore. Un viaggio che dimostra come la cultura non sia mai antica perché porta con sé un messaggio universale. Un viaggio che si chiude con lo storico discorso tenuto da Umberto Eco all’Università di Bologna sull’importanza di leggere i classici. Il format è interattivo: il pubblico viene coinvolto nella riflessione anche attraverso momenti di intrattenimento, con la leggerezza tipica dell’opera calviniana.
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FRANCESCA FINI / BLIND
“Blind” è un lavoro che materializza il processo virtuale nel corpo dell’artista, che diventa mediatore di un’esperienza immersiva e sinestetica sul colore. In questa performance Francesca Fini utilizza la computer vision, attraverso una webcam collegata ad un patch di Isadora che l’artista ha programmato per riconoscere quattro diversi colori primari.
L’informazione prodotta viene poi elaborata e inviata ad un sintetizzatore digitale, che attiva in tempo reale una specifica combinazione di suoni e di elementi grafici per ogni colore individuato. Muovendosi davanti alla webcam, con il corpo che si ricopre di vernici colorate, in una danza non-danzante, Francesca si trasforma in uno strumento musicale e in un
proiettore organico di immagini. La ricerca scientifica e artistica sul rapporto profondo tra suono e colore è il punto di partenza di un percorso personale, in cui l’artista vuole raccontare le infinite connessioni tra i sensi.
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INSTABILI VAGANTI / LOCKDOWN MEMORY - FASE 1
Instabili Vaganti presenta in anteprima il nuovissimo progetto internazionale di condivisione artistica “Beyond Borders”, nato durante la fase di lockdown al fine di mantenere attivo il dialogo tra artisti di differenti paesi. Un forum di riflessione e confronto interculturale, un luogo virtuale capace di generare una “memoria globale condivisa” e soprattutto di fotografare il particolare periodo storico che stiamo attraversando. Anna Dora Dorno e Nicola Pianzola interagiranno con il coro virtuale dei performer internazionali che hanno preso parte al progetto. Voci molteplici
che, attraverso confessioni, riflessioni, dubbi e visioni, esprimono diverse istanze socio-politiche provenienti da ogni angolo del mondo: dalle proteste negli Stati Uniti alla rivolta in Cile, dall’esodo di massa dalle megalopoli Indiane al ritorno alla normalità, dopo la tragedia, nella città di Wuhan.
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MARIA AMELIA MONTI ED EDOARDO ERBA / VAIOLO
La Fondazione del Monte e Mismaonda sono liete di annunciare che il 15 giugno l’Oratorio San Filippo Neri riaprirà al pubblico. Alle ore 20.30 una serata speciale in compagnia dell’autore Edoardo Erba e dell’attrice Maria Amelia Monti.
Inizialmente questo doveva essere un luogo di cura. Chi entrava qui era malato e ci veniva con la stessa speranza con cui un paralitico entra in un bagno termale. (Vaiolo, Edoardo Erba, 2002)
Più di vent’anni fa il drammaturgo Edoardo Erba scrive un racconto, “Vaiolo”, all’apparenza distopico: ambientato in un futuro che potrebbe essere oggi, narra della riscoperta di un reperto storico, un teatro, strano edificio di cui si è persa la memoria dell’utilizzo. Per deduzione si immagina dovesse essere un luogo di cura.
Il 15 giugno, dopo quasi quattro mesi di chiusura dei luoghi di cura di tutt’Italia (e del mondo), i teatri riaprono. La Fondazione del Monte, insieme a Mismaonda, ha deciso di fare un gesto simbolico: riaprire proprio quella sera l’Oratorio di San Filippo Neri, il suo luogo di cura, che da anni mette a disposizione della città di Bologna.
Per festeggiare questo ritorno negli spazi di pubblico spettacolo, Mismaonda ha chiamato sul palco proprio l’autore del testo profetico, Edoardo Erba: lui e la moglie, l’attrice Maria Amelia Monti, ne daranno una lettura scenica cui seguirà una chiacchierata sul “dove eravamo rimasti” e quale futuro ci aspetta.
L’Oratorio di San Filippo Neri proseguirà poi la sua programmazione dal 1 settembre.
L’Oratorio riaprirà al pubblico con una capienza di 85 posti (230 quelli abituali): le panche e le sedute saranno separate in modo da consentire la distanza di un metro abbondante.
Al pubblico sarà chiesto di indossare la mascherina e igienizzare le mani all’ingresso. Sarà anche misurata la temperatura.
L’ingresso sarà consentito solo su prenotazione via mail: oratoriosanfilipponeri@mismaonda.eu
KEPLER 452 / QUESTO SPETTACOLO SI CHIAMA EMILIA
Cosa significa essere una donna oggi? Il nuovo lavoro di Kepler 452 - Nicola Borghesi, Enrico Baraldi e Paola Aiello - nasce dal fatto che Paola è diventata da poco madre di una splendida bambina, Emilia. Ma che donna diventerà Emilia? E Paola continuerà ad essere un’attrice o farà soltanto la madre? E che madre sarà? A rielaborare sulla scena queste e molte altre domande è proprio Paola in dialogo con la figlia. A monte c’è stato il consueto lavoro di ricerca del gruppo che ha posto a un campione casuale di giovani donne una serie di domande sulla questione di genere. Una lente per leggere un presente in cui molti diritti sembrano scontati ma solo sulla carta.
LALISH THEATRELABOR / NO SHADOW
La performance “No Shadow” esprime il processo continuo di ricerca archeologica sulla voce umana, portato avanti dalla compagnia di origine curda Lalish Theatrelabor. Lo spettacolo è stato rappresentato in oltre 20 paesi del mondo ed ha ricevuto numerosi premi come miglior performance vocale in importanti festival teatrali e musicali internazionali. La critica l’ha descritta come un viaggio dalle origini ai giorni nostri, un rituale poetico, visivo e sonoro in cui i canti diventano la sorgente del ritmo, della presenza scenica e dell’azione.
FRANCESCA FINI / T.A.G.S. TAG/AZIONE/GESTO/ STORIA
L’artista Francesca Fini, presenta in anteprima nazionale il suo nuovo progetto, creato nei suggestivi spazi dell’Oratorio San Filippo Neri. Una performance altamente partecipativa dove sarà direttamente il pubblico a ricostruire la storia frammentata sul corpo della protagonista. Attraverso una specifica applicazione, i partecipanti potranno inquadrare i vari tatuaggi sulla pelle dell’artista vedendo comparire elementi virtuali in 2d e 3d, suoni e video. Linee astratte, apparenti QR code, segni che somigliano a lettere alfabetiche di una specie aliena, tutti elementi che guideranno gli spettatori all’interno della performance.
Performance site-specific in Sala Papi riservata a 20 spettatori.
Info e prenotazioni: oratoriosanfilipponeri@mismaonda.eu
INSTABILI VAGANTI / DESAPARECIDOS#43
DESAPARECIDOS#43 vuole dar voce alla drammatica vicenda dei 43 studenti scomparsi il 26 settembre 2014 ad Ayotzinapa, in Messico. Una performance forte, una Re-azione artistica e performativa che mira a metter in luce una tragica realtà, quella delle sparizioni forzate che ancora oggi affliggono il Paese. Un linguaggio performativo di grande impatto emotivo, una drammaturgia originale, bilingue, fatta non solo di parole ma anche di azioni fisiche, suoni, canti e immagini proiettate. Desaparecidos#43 ha ricevuto il patrocinio di Amnesty International Italia per la capacità di rendere in modo significativo la crudezza di un dramma messicano che ha scosso il mondo intero, coinvolgendo il pubblico presente in un’unica affermazione corale: “Non siamo tutti… ce ne mancano 43!’”
SCUOLA DI TEATRO DI BOLOGNA “ALESSANDRA GALANTE GARRONE” / IL FEMMINILE NELLA VISIONE SCENICA DI CESAR BRIE
Cesar Brie ha accettato la sfida. Quella di darci, all’interno dell’indagine che quest’anno viene condotta al LabOratorio, la sua interpretazione del femminile. Tra i maestri del teatro internazionale, ha condotto con gli allievi del corso di Alta Formazione della Scuola di Teatro di Bologna diretta da Claudia Busi e Vittorio Franceschi, il lavoro di costruzione di uno spettacolo che, attraverso una scrittura originale e un lavoro di improvvisazione, verrà restituito al pubblico, trasformandosi nella testimonianza della sua cifra poetica. Cesar Brie, fondatore della Comunità Baires di Buenos Aires, si rifugiò nel ‘76 in Italia per sfuggire alla dittatura argentina; in seguito si trasferì in Bolivia dove fondò il Teatro De Los Andes. Molti suoi spettacoli continuano ad essere in tournée nei teatri italiani.