IL RITO

Il Rito è lo spettacolo che riassume i dieci anni di ricerca del progetto “Stracci della Memoria” di Instabili Vaganti. Una composizione originale di testi poetici, musica, azioni fisiche e canti che mira ad attualizzare, attraverso il teatro contemporaneo, i materiali performativi indagati dalla compagnia provenienti dalle tradizioni culturali dei diversi luoghi del mondo, attraversati dal progetto. La scena si struttura in uno spazio che assume il valore simbolico di giardino sacro, un luogo senza tempo dove un uomo e una donna, in scena e/o virtuali, percorrono il ciclo della vita fissandolo nell’eternità del rito al quale il pubblico prende parte come spettatore.


RICUCIRE GLI STRACCI DELLA MEMORIA / Presentazione della pubblicazione

Edito da Cue Press con il sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Il volume racchiude la ricerca decennale del progetto internazionale sulle arti performative “Stracci della memoria”. Alla presentazione saranno presenti gli autori:  Anna Dora Dorno, Nicola Pianzola, Luana Filippi, la curatrice della pubblicazione Silvia Mei, l’editore di Cue Press Mattia Visani, alcuni partecipanti al progetto che hanno dato il loro contributo alla pubblicazione. Durante l’incontro verranno mostrati alcuni video rappresentativi delle tappe di sviluppo del progetto in diversi paesi del mondo.


IL SOGNO DELLA SPOSA

Intervento installativo site-specific a cura dell’artista visiva Luana Filippi che sviluppa il tema della memoria semantica di matrice visiva con l’uso della fotografia. Attraverso l'impiego di tele, su cui sono impresse immagini fotografiche della performance di Instabili Vaganti a cui il titolo del lavoro si riferisce, l'artista compie una riflessione sull'esperienza della quotidianità pronta, una volta varcata la soglia del momento presente, a diluirsi nel ricordo.

 


PAOLO BONOMINI

Vincitore del “Premio Bach” di Lipsia, allievo di Mario Brunello, ha tenuto il suo primo concerto a quindici anni. Ora, è primo violoncello della Camerata Salzburg. Il suo talento interpretativo non si ferma al repertorio barocco, la sua curiosità musicale lo spinge sino alle pagine più impegnative della Nuova Musica. Insieme alla celebre Suite per violoncello BWV 1010 di Bach e i Capricci di Dall’Abaco, Paolo Bonomini ci fa ascoltare i profili dodecafonici della Ciaccona, Intermezzo e Adagio di Dallapiccola per poi cimentarsi con i moderni virtuosismi della Sonata di Ligeti.


SERENA DANDINI / IL CATALOGO DELLE DONNE VALOROSE

Una delle scrittrici e intellettuali più amate d’Italia nel suo nuovo libro edito da Mondadori racconta la vita di donne che hanno saputo vivere una vita straordinaria e all'altezza del proprio valore e che, per il loro coraggio, hanno finito col dare il proprio nome a una delle varietà del fiore più bello: la rosa. Da Jacqueline du Pré, la prima a suonare il violoncello non “da amazzone” ma con le gambe divaricate, come i colleghi maschi, a Olympe de Gouges, autrice della “Dichiarazione dei diritti della donna”, passando per Kathrine Switzer, la prima donna a correre la maratona, fino a Tania la Guerrigliera, rivoluzionaria a Cuba al fianco di Che Guevara. Un libro importante e necessario, che raccontando come le donne sappiano eccellere in qualsiasi campo, mostra anche come la loro storia abbia saputo attecchire in modi spesso laterali e nascosti al "sapere ufficiale". Fiorendo, appunto, nei vivai e nei giardini di tutto il mondo.


VITTORIO FRANCESCHI / CANTI DELL’AUTUNNO INOLTRATO

Una serata speciale con i versi di Vittorio Franceschi, attore, drammaturgo, regista, maestro di teatro. “Non sempre teatro e poesia vanno a braccetto. Anzi, tante volte han l’aria di non conoscersi. Per me, che vivo di teatro e amo la poesia, per me che scrivo e cerco di raccontare con le parole giuste quel che ho intravisto in tanti anni di navigazione dal mio oblò a pelo d’acqua, teatro e poesia sono una necessità. Ho sempre scritto poesie ma solo in tarda età ho pubblicato qualcosa. Un attore che scrive poesie – pensavo – non verrà mai preso sul serio (lo penso ancora). Per fortuna c’è il pubblico, che ne capisce più di tutti. E non giudica per sentito dire ma per “sentito nel cuore”. Questa serata, quindi, è dedicata al pubblico, meraviglioso e insostituibile compagno di viaggio”. (V. Franceschi)


ILARIA BORLETTI BUITONI E MINO PETAZZINI / I LUOGHI VERDI DI BOLOGNA E LA TUTELA DEL PAESAGGIO

Nelle sue attività educative, divulgative e gestionali la Fondazione Villa Ghigi, nell’arco di quattro decenni, ha intercettato, occupandosene in modo occasionale o più approfondito, tanti luoghi verdi di Bologna, noti e meno noti, che nell’insieme sono la rappresentazione, in parte ancora da immaginare e conquistare, di un equilibrato rapporto tra città, verde pubblico e privato, spazi aperti periurbani, territorio. Un originale punto di partenza per riflettere, in termini più generali, su un tema delicato e irrinunciabile come la tutela del paesaggio, a partire da alcune straordinarie esperienze promosse e curate dal FAI in ambito nazionale.


MARCO BRINZI / AUTOBIOGRAFIA DI UN PICCHIATORE FASCISTA

Marco Brinzi porta sul palco il racconto-monologo tratto dal libro di Giulio Salierno (Edizione Minimum Fax), che ripercorre la biografia di un fascista, il punto di vista ideale per capire cosa possa muovere oggi le persone, soprattutto i più giovani, ad avvicinarsi, a giustificare e a riproporre un’ideologia tanto superata e antidemocratica. Negli anni ’50 Salierno è attivista di spicco del Movimento Sociale Italiano romano e frequenta Graziani, Almirante, Rauti. Diciottenne è condannato a trent’anni di reclusione per omicidio a scopo di rapina, fugge in Francia, si arruola nella Legione straniera e va a combattere in Algeria dove finisce imprigionato. L’ideologia fascista comincia a vacillare già nelle carceri algerine, dove si sente molto vicino a quella che la società reputa feccia. Trasferito nelle carceri italiane, Salierno scopre l’appartenenza alla classe degli sfruttati e la solidarietà con altri detenuti più sfortunati di lui: qui si avvicina ai testi del marxismo, sviluppa una nuova coscienza politica e arriva all’abiura del fascismo.


FRANCESCA MAZZA / NEL FUOCO DELLA RIVOLTA

3 maggio - il cortile della Sorbona viene occupato senza violenza da 400 manifestanti. Fra il 10 e l'11 maggio - gli studenti occupano il Quartiere latino. 13 maggio - un’immensa manifestazione attraversa Parigi. 15 maggio - viene occupato l’Odeon di Parigi… Così iniziava una complessa, festosa ed illusoria stagione di contestazione che aveva le radici nel panorama di un ampio fermento sociale che andava dagli Stati Uniti al Giappone, dalla Cecoslovacchia al Messico, dal Brasile all’Italia. Il ’68 compie cinquant’anni. Nel fuoco della rivolta si propone di riflettere, con gli strumenti del teatro, su quell’atto che più che rivoluzionare il mondo, cerca costantemente di ricrearlo, la rivolta appunto, e di raccontare una stagione a cui non si può negare il fascino che ogni richiesta di cambiamento porta con sé, senza celebrare in modo acritico, senza condannare con troppo rigore.


EMMA PARMIGIANI E PIERPAOLO MAURIZZI

Una natura musicale straordinaria e una tecnica eccellente fanno della ventenne Emma Parmigiani un’interprete di sorprendente maturità. Concertino dei violini primi nella Gustav Mahler Jugend Orchester, suona sotto la direzione di Daniel Harding, Kent Nagano, Herbert Blomstedt, Christoph Eschenbach. Tiene concerti da camera insieme ad esperti musicisti, tra cui Kolja Lessing, Ivan Rabaglia, Yves Savary e il pianista Pierpaolo Maurizzi. In programma la sfavillante Tzigane di Ravel, la Sonata in sol minore di Debussy e la Sonata in sol maggiore di Ravel, oltre alla “Regensonate” di Brahms, vertice del repertorio cameristico classico-romantico.