THE ANDRE' / VERA VENDETTA TOUR
Senza mai svelare il suo volto e donando la sua arte di interpretare in versione acustica le hit più famose e i linguaggi più criptici del mondo della trap e dell’indie, per la prima volta The André arriva a Bologna a Festival 2030 con il Vendetta Vera Tour. Il Progetto, nato quasi per gioco per amore di Fabrizio De André e il suo repertorio, raggiunge in poco tempo gli onori delle cronache per le rivisitazioni di celebri brani: da Habibi di Ghali a Scooteroni di Marracash e Guè Pequeno, da Mi sono rotto il cazzo de Lo Stato Sociale fino al duetto con Dolcenera di Cupido. Con quasi 3 milioni di visualizzazioni sul canale YouTube, The André diventa presto un fenomeno del web grazie alle straordinarie versioni di cover d’autore in cui omaggia il grande Maestro, immaginando come si sarebbe cimentato ai giorni nostri cantando i testi del filone trap.
Salirà sul palco dell’Oratorio San Filippo Neri di Bologna, un oratorio barocco del settecento, con il suo portato di dissacrante ironia, in un cortocircuito di immaginari e linguaggi generazionali.
IL FESTIVAL 20 30
Chi ha tra i venti e i trent’anni oggi è nei guai. I giovani non lavorano. I giovani non hanno voglia di lavorare. I giovani lavorano gratis, vivono di rendita, sono già stanchi, sono sottovalutati, sono sopravvalutati, non hanno potere, non hanno rispetto, non ce la faranno mai, saranno precari a vita, non avranno la pensione, sono degli sdraiati, sono pessimisti, sono troppo ottimisti, sono choosy, bevono troppo, sono strozzati da una società gerontocratica, non è colpa loro, non si interessano di politica, sono estremisti, hanno pochi diritti, hanno troppi diritti, stanno sempre attaccati al computer, escono tutte le sere, non sono pronti, pazienti, elastici. Questo dicono di noi. Quelli che hanno il doppio dei nostri anni. Giunto alla quinta edizione, Festival20/30 continua a sondare l’immaginario di una generazione, quella di chi ha oggi tra i 20 e i 30 anni, facendola entrare in scena attraverso spettacoli, laboratori, concerti, installazioni e performance. Tutto scandalosamente gratis.
FESTIVAL 20 30
https://festival2030.com/p/festival
389 6308310
FRANCESCO SOLE / L'AGGIUSTACUORI
Francesco Sole presenta sul palco dell'Oratorio San Filippo Neri il suo nuovo libro L'Aggiustacuori ed. Mondadori.
C’è un ragazzo speciale che di giorno aggiusta telefonini e la sera scrive poesie mentre parla con le stelle. Per ascoltarle meglio ha montato un’altalena sul tetto di casa sua. Loro lo chiamano “Piccolo Poeta” e ormai questo è diventato il suo nome.
Il Piccolo Poeta ha un segreto: nel suo negozio lui non aggiusta solo i cellulari.
Ad alcuni clienti, quelli più tristi e ammaccati, aggiusta anche la vita. Per compiere questa magia gli bastano cento poesie: non una di più, non una di meno. Una al giorno per cento giorni. Le invia sul cellulare di chi ne ha bisogno per aiutarlo a riflettere, per riordinare le sue priorità o riconquistare la fiducia smarrita; per fargli ritrovare l’amore, che sia per qualcuno, per se stesso o per la vita.
Il Piccolo Poeta si accorge subito quando un cliente ha bisogno di essere salvato, dopotutto sono centinaia di anni che dal suo palazzo scrive poesie e aggiusta cuori.
Lo capisce sbirciando dentro i loro cellulari, che come scrigni custodiscono pensieri, desideri, insomma le emozioni più intime e nascoste. Sceglie tutte persone che hanno bisogno di qualcosa ma non sanno precisamente cosa, persone che possono fare delle sue poesie l’uso migliore. Usarle per vivere, amare, curarsi, innamorarsi, chiedere scusa.
Eppure, anche lui ha bisogno di essere salvato. L’ha capito grazie a tre storie, tre vite che ha aggiustato e che, alla fine, incredibilmente, hanno aggiustato lui. Ha capito che deve partire per ritrovare la sua Anna, senza la quale non può più vivere.
Prima di iniziare il suo viaggio, però, ci lascia queste cento poesie, che sono come una mappa, o delle istruzioni per ricostruirsi. Affinché anche noi possiamo usarle per aggiustarci, per capirci, per uscire dal bozzolo e diventare farfalle. E diventare la migliore versione di noi stessi.
MARCO CAMMELLI / 1948
Prosegue il ciclo di tre incontri che intende sottolineare le aspettative, gli stati d’animo, le speranze e le illusioni che mossero le coscienze in alcuni specifici anni della storia, curiosamente sempre connotati dalla presenza del numero 8 in chiusura di data. Stavolta tocca al 1948, l’anno dell’entrata in vigore della Costituzione a testimonianza di una nuova Italia successiva al fascismo e agli anni tragici della guerra. Racconto dei fatti, letture, intermezzi musicali, proiezioni di immagini. Relatore della serata sarà Marco Cammelli che si soffermerà in particolare sulle caratteristiche, i principi fondamentali e la modernità della Costituzione. Le musiche degli anni ‘40 e ‘50 saranno riproposte da una icona come il chitarrista Jimmy Villotti. Le letture sono affidate a Gabriele Duma.
BOLOGNA MODERN / PROGETTO ŠOSTAKOVIČ V
Intorno agli anni Settanta Šostakovič è sempre più minato dalla malattia, e si trova spesso a comporre in un letto d’ospedale o nel buen retiro della sua dacia a Repino. Qui nascono il tredicesimo ed il quattordicesimo Quartetto: il primo è breve e lugubre nel suo cromatismo, e pure aperto a nuove sonorità, mentre il successivo trova momenti più giocosi. Pare che Šostakovič intendesse completare ventiquattro quartetti in tutte le tonalità; ma il suo progetto si fermò al quindicesimo. Scritto in ospedale nel 1974, è una lucida meditazione sulla (propria) morte in sei Adagi: affidati da Musica Insieme al Quartetto Adorno, premiato al Concorso “Borciani” 2017.
ULLALLÀ TEATRO / ROSASPINA... STORIA DI UN BACIO
C’era una volta un re e una regina che desideravano tanto avere un figlio. Dopo lungo penare nacque una bellissima bambina. Per festeggiare il lieto evento fecero una grande festa, ma una delle fate del regno non fu invitata. Così per vendetta lanciò la sua maledizione: “La bambina a 15 anni si pungerà un dito e morirà”. Ma le fate buone, attraverso il loro intervento magico, trasformeranno la morte in un sonno lungo 100 anni. Solo il bacio di un principe innamorato potrà poi risvegliarla.
Per tutti a partire dai 5 anni
BOLOGNA MODERN / PROGETTO ŠOSTAKOVIČ IV
Scritto in soli undici giorni durante un soggiorno in Armenia nell’estate del 1964, il Decimo Quartetto rivela alcuni tratti tipici dell’autore, dalla concezione ciclica dei temi al contrasto fra tempi malinconici e spaccati d’energia vorticosa. L’Undicesimo, “alla memoria di Vasilij Širinskij”, violinista del Quartetto Beethoven, rivela un generale afflato dolente. Nel 1968, il Dodicesimo Quartetto ricorre persino alla dodecafonia, ma impiegandola come “mezzo” per fini puramente melodici. Ospite di Musica Insieme sarà il Quartetto Guadagnini: nato nel 2012 e già insignito del Premio “Piero Farulli”, in seno al Premio “Franco Abbiati”.
DARIA BIGNARDI / STORIA DELLA MIA ANSIA
MER 14 NOV ORE 20.30 | READING
Daria Bignardi legge Storia della mia ansia e racconta Italo Svevo e La Coscienza di Zeno, il primo romanzo dove compare la nevrosi dell’uomo contemporaneo. “Solo noi malati sappiamo qualcosa di noi stessi” diceva Zeno Cosini. “Nessuno è più contento di un ansioso, un depresso o uno scrittore quando gli succede qualcosa di grosso” scrive Daria Bignardi.
Flo canta “Presentimento” scritta a Napoli dal grande E.A.Mario l’anno in cui a Trieste Svevo iniziava la Coscienza: cento anni fa.
VALERIO MAGRELLI / E. MORANTE VS A. M. ORTESE: CHI È LA PIÙ GRANDE DEL REAME?
Quello fra Elsa Morante e Anna Maria Ortese è il meno combattivo: oltre alla profonda ammirazione della seconda per la prima, sarà infatti possibile scoprire la sotterranea presenza di un’ispirazione condivisa.
Con immagini e filmati. Colazione offerta in collaborazione con Colazione da Bianca.
BOLOGNA MODERN / PROGETTO ŠOSTAKOVIČ III
Nel 1960 Nikita Chruščëv accoglie Šostakovič nel suo Olimpo, facendolo eleggere primo segretario della Lega dei Compositori. Fiducioso nel nuovo corso, Šostakovič celebra la storia e la causa sovietica nelle sue sinfonie. Malgrado il doloroso manifestarsi di un’infezione cronica al midollo spinale, è un periodo assai produttivo: nello stesso 1960 nascono il Settimo e l’Ottavo Quartetto. Se il Settimo spicca per brevità e concentrazione formale, l’Ottavo è forse il suo più drammatico – e celebrato – affresco, dedicato “alla memoria delle vittime del fascismo e della guerra”. Nel 1964, lieto è invece il pre-testo per il Nono Quartetto, dedicato alla giovane moglie Irina. Li eseguono per Bologna Modern gli archi del Quartetto Noûs, pluripremiata formazione italiana, nata nel 2011.
QUARTETTO VAN KUIJK / PREMIO DEL PUBBLICO
Nata con l’intento di promuovere la carriera dei giovani artisti emergenti, l’iniziativa “Premio del Pubblico” prevede un nuovo impegno concertistico per il miglior interprete della rassegna Talenti designato dal pubblico. L’eccellente quartetto d’archi Van Kuijk torna a Bologna Festival con un programma che accosta il classico al moderno: il Quartetto op.76 n.5 “Kaiserquartett” di Haydn e il giovanile Quartetto op.18 n.3 di Beethoven insieme al Quartetto di Ravel, cavallo di battaglia di questo raffinato quanto agguerrito gruppo di promettenti musicisti francesi.