LO STATO SOCIALE / SESSO, DROGA E LAVORARE

Suonare non basta, bisogna far succedere cose sul palco, dice Lodo Guenzi. E così sarà.
Una serata in cui farsi trasportare dall’energia che i cinque sono capaci di sprigionare in tutte le occasioni, creando puro entertainment.
Lo Stato Sociale sono Alberto Albi Cazzola , Francesco Checco Draicchio, Lodovico Lodo Guenzi, Alberto Bebo Guidetti, Enrico Carrot Roberto. Massima espressione di una generazione, fanno riflettere sui temi dell'autenticità e sui miti da sfatare, con ironia, e li raccontano, a modo loro, nel nuovo libro Sesso, droga e lavorare.


QUARTETTO NOÛS / APOLOGIA DEL QUARTETTO I

Primo appuntamento del progetto “Apologia del Quartetto”, sezione contemporanea della rassegna Il Nuovo l’Antico, il programma proposto dal Quartetto Noûs spazia dall’espressionismo alla nuova classicità di Hindemith.
Si ascoltano inoltre i Microludi di Kurtág, luminosi aforismi tra Webern e Bartók. Nell’arco dell’intero progetto si esplora la letteratura per quartetto d’archi del Novecento come testimonianza di una fondamentale esperienza creativa. I maggiori compositori delle avanguardie storiche e del nostro tempo hanno trovato nel quartetto d’archi il loro ideale laboratorio sperimentale. Persino nell’età del predominio tecnologico le opere per questo complesso hanno continuato a mantenere un forte legame con il passato, come risulta anche dai brani in programma nei diversi concerti.

musiche di Hindemith, Webern, Kurtág, Berg


MARCELLO FOIS CON DAVIDE BOOSTA DILEO / PIETRO E PAOLO

Prima erano inseparabili: Pietro figlio dei servi, Paolo dei padroni, un’adolescenza trascorsa in comunione con la natura, nel cuore vivo di una Sardegna selvaggia.

Quando Paolo viene chiamato alle armi, per una promessa che assomiglia a un patto di sangue, si arruola anche Pietro, da volontario. Il suo compito è guardare a vista l’amico fragile, sorvegliarlo, proteggerlo. Le disparità nel loro rapporto ora non è più possibile ignorarle, s’impongono come le regole di grammatica che Paolo un tempo spiegava a Pietro: ci sono dei verbi, gli ausiliari, che permettono a tutti gli altri di spostarsi nello spazio e nel tempo.

«Non lasciarmi» chiede Paolo, e Pietro forse lo tradirà o forse rispetterà la promessa, ma da quei giorni di bombe e combattimenti le loro vite, e quelle delle loro famiglie in Sardegna, cambieranno per sempre.


FESTIVAL PERASPERA12 / DARKNESS SESSION (EXPANDED)

La dodicesima edizione del festival perAspera arriva all'Oratorio San Filippo Neri con Darkness Session (expanded), una performance musicale site specific completamente al buio. Le azioni e relazioni visive, fondamentali anche nella pratica quotidiana - tra pubblico e performer e tra il pubblico stesso e il luogo - vengono annullate per amplificare il personale e particolare esperire di ogni singolo. Fino al successivo ritorno alla vista, che porta alla luce la dimensione collettiva e spaziale. La solitudine lascia spazio al sollievo del ritorno alla comunità, ad una dimensione più propriamente umana. Ma il non facile percorso verso questo ritorno passa attraverso l'accettazione della propria singolarità e attraverso una trasformazione dei propri paradigmi percettivi.

 

 


ENZO COSIMI / LA BELLEZZA TI STUPIRÀ

In La bellezza ti stupirà il coreografo Enzo Cosimi ha lavorato con alcuni senzatetto, migranti e persone in condizione di fragilità, facendo affiorare nel corpo e nei gesti i loro vissuti, elevandoli a monumenti, prìncipi del nostro tempo, modelli di una sfilata teatrale. Accompagnati dal violoncello, gli homeless entrano in silenzio e si inchinano per prendere il loro abito di scena tra un mucchio di stracci, camminando tra il pubblico che li osserva. Una performance dove movimenti minimali e presenza scenica riescono a restituire l’inaspettata regalità di una solitudine assoluta.

 


FRANKIE HI-NRG MC / FACCIO LA MIA COSA

Il pioniere del rap italiano racconta sé stesso e l’hip hop in un monologo fatto di parole e musica. A cavallo tra autobiografia e documentario, con uno stile frizzante e spettacolare, Frankie hi-nrg mc traccia il percorso che lo ha portato a diventare uno dei capiscuola del rap nostrano e – in parallelo – di come a New York è nato nei quartieri più disagiati l’hip hop, la cultura che per alcuni decenni ha invaso tutto il mondo e da cui deriva molta musica contemporanea. Dalla sua nascita nel 1969 fino a “Fight da faida”, il suo primo grande successo, Frankie accompagna nel suo racconto il pubblico alla scoperta di un passato comune (lo sbarco sulla luna, il terremoto del Belice, l’invenzione del videogiochi...), commentandolo con l’ausilio di video musicali che sono la memoria collettiva di una generazione.


BIOGRAFILM FESTIVAL

Il Laboratorio di San Filippo Neri ospita l’inaugurazione, la cerimonia di premiazione e gli eventi speciali di Biografilm Festival | International Celebration of Lives. Evento cinematografico internazionale interamente dedicato alle storie di vita e al cinema di qualità, che da 14 anni inaugura l’estate bolognese con 11 giorni di cinema e 21 giorni di concerti musicali e party a tema. La 15ma edizione si svolgerà a Bologna dal 7 al 17 giugno 2019 nella splendida cornice della Manifattura delle Arti, nelle sale del Cinema Lumière, negli spazi del Cinema Arlecchino, Cinema Jolly, Cinema Europa, Cinema Medica, Cinema Orione, Cinema Teatro Galliera, Cinema Antoniano e, per il terzo anno, anche all’interno dell’Oratorio di San Filippo Neri.


PERFORMAZIONI INTERNATIONAL WORKSHOP FESTIVAL / LA CITTÀ GLOBALE IL RITO

A grande richiesta, dopo la presentazione nella passata edizione del Festival, torna lo spettacolo “Il Rito”, che riassume i dieci anni di ricerca del progetto “Stracci della Memoria” di Instabili Vaganti, nella sua versione site-specific, appositamente creata per gli spazi dell’Oratorio San Filippo Neri. La scena si struttura in uno spazio che assume il valore simbolico di giardino sacro, un luogo senza tempo dove un uomo e una donna, in scena e/o virtuali, percorrono il ciclo della vita fissandolo nell’eternità del rito al quale il pubblico prende parte come spettatore. Una composizione originale di testi poetici, musica, azioni fisiche e canti, che mira ad attualizzare i materiali performativi provenienti dalle tradizioni culturali dei diversi luoghi del mondo, attraversati dal progetto.


PERFORMAZIONI INTERNATIONAL WORKSHOP FESTIVAL / I FIORI DEL MALE O LA CELEBRAZIONE DELLA VIOLENZA

Il testo “I fiori del male o la celebrazione della violenza” è un monologo scritto nel 2018 ed è giocato dallo stesso autore sotto forma di conferenza che segue la linea dell’autofinzione, alla quale il drammaturgo franco-uruguaiano Sergio Blanco si dedica già da alcuni anni. Con un solo schermo come apparato scenico, alcuni libri, una lampada e una proiezione permanente del quadro Sansone accecato dai Filistei di Rembrandt, reinterpretato dall’artista visivo Miguel Grompone, l’opera coinvolge il pubblico in un’esposizione sulla violenza e la letteratura che colpisce per la sua profondità, la sua radicalità e la sua nitidezza.  Mentre la lettura avanza, ciò che cattura lo spettatore, di questo formato originale, che lo stesso Blanco ha chiamato Conferencia autoficcional, è che il testo non parla solo di violenza e di letteratura, ma del modo intimo in cui il suo autore ha vissuto la violenza letteraria, patendola con dolore e tormento e allo stesso tempo sperimentandone il godimento e il piacere.

Questo fa si che il monologo non si limiti solo alla semplice ed evidente condanna della violenza, che naturalmente c'è e con grande fervore, ma riesca anche a sprofondare nella celebrazione di questa violenza letteraria che cerca nel male la bellezza.

 

In questo modo “I fiori del male o la celebrazione della violenza” è un testo dove il complesso problema della violenza, dal momento in cui è trattato dal punto di vista letterario, sfugge dalla morale castrante, per proiettarsi con totale libertà nella poesia. Come spiega Sergio Blanco nella sua conferenza: "La letteratura sarebbe quindi il posto che l'umanità avrebbe trovato per poter parlare di violenza. Per raccontarla. Lo spazio letterario ammetterebbe quindi la violenza poeticizzandola ".