LUCA MONTERASTELLI | STORIA DI UN ONEST'UOMO
La Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, all'interno di Art city 2024, propone al pubblico Storia di un onest’uomo, installazione site-specific di Luca Monterastelli, a cura di Alessandro Rabottini, in collaborazione con la Galleria Lia Rumma. L’installazione riscrive gli oggetti che appartengono all’Oratorio creando un nuovo paesaggio, in cui gli elementi si accumulano in barricate che evocano una trama narrativa impalpabile. Uno scenario che ricorda un rifugio, uno spazio riparato capace di assecondare il nostro bisogno di protezione da un mondo che si dichiara quotidianamente pronto al collasso. Monterastelli prosegue la ricerca sul potere coercitivo della narrazione politica, facendo leva sulla contraddizione fra il desiderio di rintanarsi per sfuggire ai rischi della contemporaneità e la costante presenza del Reale che torna inarrestabile a bussare alle nostre porte.
Informazioni: www.fondazionedelmonte.it
FRANCESCA MONTINARO / RITRATTO CONTINUO MOD.3.375.020.000
Il titolo dell’opera è l’espressione compiuta del contenuto: Ritratto Continuo indica una ricerca di relazione che dal singolo si sposta alla comunità. Si tratta di una video - installazione femminile e plurale che indaga i temi della comunità e della donna. Un’opera che principia nel logos e nell’ascolto delle storie e dei mondi che le donne si portano dietro e si compone di centinaia di video, ognuno di 90”, nei quali silenziosamente queste donne eseguono una performance sedute su una sedia girevole dando luogo ad un rito altamente simbolico: sporcarsi le mani per le future generazioni. Un gesto primario che racchiude questo messaggio: fare è assumersi la
responsabilità delle conseguenze.
Francesca Montinaro è un’artista visiva multimediale. I suoi lavori hanno in comune una processualità lavorativa dedita all’ascolto e tesa ad agire da ponte tra osservatore e osservato focalizzando la sua ricerca sui mutamenti della coscienza collettiva in Italia.
La video installazione rimarrà aperta 8, 9 e 10 marzo dalle 18.00 alle 21.00.
Ingresso libero.
LUCY + JORGE ORTA / SEEKING BLUE GOLD
Diritto fondamentale sociale, bene economico, bene comune: l’acqua, il cosiddetto “oro blu”, la sua allocazione e il suo consumo, sono temi centrali nella poetica di Lucy + Jorge Orta, che in occasione di Art City 2023 presentano all’Oratorio di San Filippo Neri l’installazione site-specific Seeking Blue Gold. L’opera inedita, promossa dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, ci avvicina simbolicamente al complesso universo che questo elemento dischiude accostando manufatti in legno utilizzati nei sistemi irrigui del mondo rurale a oggetti di fattura contemporanea: una tensione dialettica tra accessibilità alle risorse e profitto, progresso e tradizione,
tecnologia e natura, che richiama alla memoria anche l’anima celata di Bologna, quella delle vie d’acqua e dei suoi mulini di un tempo.
apertura | chiusura | ||
02-feb | GIO | 19.00 | 23.00 |
03-feb | VEN | 16.00 | 20.00 |
04-feb | SAB | 12.00 | 0.00 |
05-feb | DOM | 16.00 | 20.00 |
06-feb | LUN | 16.00 | 20.00 |
07-feb | MAR | 16.00 | 20.00 |
08-feb | MER | 16.00 | 20.00 |
09-feb | GIO | 16.00 | 20.00 |
10-feb | VEN | 16.00 | 20.00 |
11-feb | SAB | 16.00 | 20.00 |
12-feb | DOM | 16.00 | 20.00 |
CARLOS GARAICOA / INSTALLAZIONE SITE-SPECIFIC / ART CITY 2022
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna promuove e organizza, dal 10 al 15 maggio 2022 all’Oratorio San Filippo Neri, l’installazione site-specific di Carlos Garaicoa a cura di Maura Pozzati. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con Galleria Continua, è inserita tra i Main Project di ART CITY Bologna 2022, programma di iniziative speciali in occasione di Arte Fiera.
La Fondazione ha sostenuto e partecipato attivamente nel corso degli anni al programma di Art City dando vita a mostre e installazioni site specific nei propri spazi, a Palazzo Paltroni, sede della Fondazione e all’Oratorio di San Filippo Neri. Il percorso espositivo proposto ora all’Oratorio, luogo carico di storia e di memoria, è progettato da Carlos Garaicoa appositamente per questo spazio e riflette le tematiche care all’artista cubano, come la ricerca sullo spazio urbano e architettonico.
L’esposizione si compone di vari momenti che si intrecciano tra loro: da una parte le sculture di grandi dimensioni che ricordano le impalcature e i ponteggi dell’edilizia, ricoperte da reti colorate simili a quelle di sicurezza, una chiara allusione ai lavori di ristrutturazione nelle città; dall’altra la musica: una composizione scritta da Esteban Puebla e interpretata da Mahé Marty riempirà lo spazio dell’Oratorio, mentre una versione musicale più dinamica accompagnerà una video-animazione di Pablo Calatayud dal titolo Oratorio, ultimo elemento dell’installazione multimediale.
«Strutture che ricordano le impalcature per l’edilizia sono coperte da maglie illuminate per poter rivivere uno spazio che ha vissuto una storia di violenza, che vorrei potere rivendicare ed espandere. Mi attrae l’idea di approcciare la storia dell’Oratorio di San Filippo Neri, ricordare la sua penosa distruzione e la sua bella ricostruzione, usando l’elemento dell’impalcatura metallica e le reti, che avranno dunque un nuovo significato, rispetto al ruolo di semplici materiali da costruzione» afferma Carlos Garaicoa a proposito di questo suo nuovo lavoro site specific.
Anche la musica vivrà di momenti distinti ma capaci di dialogare tra loro: il pezzo musicale centrale deriva dal passato classico e barocco dell’Oratorio, attraversa l’orrore della guerra mondiale e del fascismo, fino ad arrivare alla malattia e alla disillusione della vita contemporanea. L’organo dell’Oratorio, che in alcune giornate di apertura della mostra sarà suonato dal vivo, accompagnerà con le sue note l’animazione video, per portare uno sguardo più contemporaneo alla storia di questo edificio, attraverso una vera e propria energia cinetica, generata dall’intreccio delle luci, dei colori e dei suoni.
Carlos Garaicoa è nato nel 1967 a L'Avana. Attualmente vive e lavora tra L'Avana e Madrid. Negli anni ha sviluppato un approccio multidisciplinare per affrontare questioni di cultura e politica, in particolare cubana, attraverso lo studio dell'architettura, dell'urbanistica e della storia. Si concentra su un dialogo tra arte e spazio urbano attraverso il quale indaga la struttura sociale delle città in termini di architettura. Attraverso un'ampia varietà di materiali e media, Garaicoa esprime una critica all'architettura utopica modernista e al crollo delle ideologie del XX secolo.
Tra le mostre personali più importanti si segnalano quelle allo SCAD Museum of Art, Savannah (2020); Lunds Konsthall e Museo Skissernass, Lund (2019); Parasol Unit Foundation, Londra (2018); Fondazione Merz, Torino (2017); MAAT, Lisbona (2017); Azkuna Zentroa, Bilbao (2017); Museo Villa Stuck, Monaco di Baviera (2016); Nasjonalmuseet, Oslo (2015); CA2M Centro d'Arte Dos de Mayo, Móstoles, Madrid (2014); Fondazione Botín, Santander (2014); NC-Arte e FLORA ars + natura, Bogotá (2014); Kunsthaus Baselland Muttenz, Basilea (2012); Kunstverein Braunschweig, Brunswick, Germania (2012); Museo d'Arte Contemporanea, Istituto di Ricerca in Arte, Tampa (2007); HF Johnson Museum of Art, Cornell University, Ithaca, New York (2011); Stedelijk Museum Bureau Amsterdam (SMBA), Amsterdam (2010); Centre d'Art la Panera, Lleida (2011);Centro de Arte Contemporáneo de Caja de Burgos (CAB), Burgos (2011); Museo Nazionale di Arte Contemporanea (EMST), Atene (2011); Istituto d'Arte Contemporanea Inhotim, Brumadinho (2012); Caixa Cultural, Rio de Janeiro (2008); Museo ICO (2012) e Matadero (2010), Madrid; IMMA, Dublino (2010); Palau de la Virreina, Barcellona (2006); Museo di Arte Contemporanea (MOCA), Los Angeles (2005); Biblioteca Luis Ángel Arango, Bogotà (2000).
Ha partecipato a prestigiose manifestazioni internazionali quali: le Biennali dell'Avana (1991, 1994, 1997, 2000, 2003, 2009, 2012, 2015), Shanghai (2010), São Paulo (1998, 2004), Venezia (2009, 2005), Johannesburg (1995), Liverpool (2006) e Mosca (2005), le Triennali di Auckland (2007), San Juan (2004), Yokohama (2001) e Echigo-Tsumari (2012); Documenta 11 (2003) e 14 (2017) e PhotoEspaña 12 (2012).
Recentemente ha ricevuto il PEM Prize 2021. Nel 2005 ha ricevuto il XXXIX International Contemporary Art Prize - Foundation Prince Pierre de Monaco e il Katherine S. Marmor Award a Los Angeles.
Sede: Oratorio di San Filippo Neri, Via Manzoni 5, Bologna
Date: 10-15 maggio 2022
Apertura: martedì 10 maggio alle ore 17
Orari: da mercoledì 11 a venerdì 13 maggio dalle 11 alle 19;
sabato 14 maggio dalle 11 alle 23; domenica 15 maggio dalle 11 alle 20.
Ingresso libero nel rispetto delle norme anti Covid vigenti
Per informazioni: fondazionedelmonte.it
SABRINA MEZZAQUI / L'ABILITA' DI MUTARE LE CIRCOSTANZE
L’opera di Sabrina Mezzaqui presentata all’interno dell’Oratorio di San Filippo Neri è una grande decorazione site specific posizionata nel centro della navata sul pavimento, sotto il grande lampadario, che cambierà ogni giorno: ogni mattina l’artista modificherà la forma dell’opera, sposterà i singoli elementi metallici di cui è fatta, trasformando i ritmi delle sue forme, i perimetri e il proprio centro, per riflettere in silenzio sull’impossibilità di avere delle certezze, oggi più che mai, dato che tutti stiamo vivendo la grande precarietà di questi tempi. Il disegno, che muterà di giorno in giorno, è quello di un mandala, un elemento meditativo a cui Sabrina Mezzaqui è molto legata, essendo una pratica trasformativa che porta verso la pace interiore e la meditazione e che è destinato a essere spazzato via in un soffio, dopo un lungo e paziente lavoro.
Il pubblico è invitato a tornare a vedere l’opera per notare come è mutata, a seguirla nei cinque giorni di apertura della mostra e osservarla attentamente nel suo disegno e nelle sue linee armoniche, perché anche se fatta di materiale comune e semplice, così come semplice e meditata è la pratica manuale dell’artista, l’opera di Sabrina Mezzaqui ha una forte valenza simbolica.
Il titolo del lavoro, pensato apposta per lo spazio dell’Oratorio, indica l’abilità dell’essere umano, dell’artista e delle sue opere di mutare con le circostanze: in questo caso si tratta di uno sguardo profondo e consapevole sulla realtà che stiamo vivendo, così instabile e piena di incertezze, così difficile e pur bisognosa di interscambi personali e di progetti condivisi, dato che per realizzare questa mostra l’artista si è avvalsa di diverse collaborazioni.
Il mandala di Sabrina dunque tenterà di superare i limiti di una percezione considerata esaurita una volta per tutte ma cercherà di dialogare con lo spazio “sacro” del luogo, indicandoci una nuova via, che non è certo quella di smettere di progettare ma di progettare in modo flessibile e insieme agli altri. Per questo l’opera sarà fotografata e ripresa durante il montaggio e lo smontaggio per produrre la documentazione delle sue modificazioni e per caricarle sul sito dell’artista, aggiornato in tempo reale, reso fruibile all’ingresso della mostra. Nell’ovale sopra al palco, invece, scorrerà ogni giorno la proiezione di un video diverso, così come differenti saranno le immagini scelte per la comunicazione della mostra, che cambieranno ad ogni annuncio e invito. Verrà infine realizzato un libro d’artista con le foto e i disegni dei mandala realizzati in occasione della mostra e brevi testi.
Installazione site specific a cura di Maura Pozzati
- promossa da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna in collaborazione con Galleria Continua
Orari e prenotazioni:
L’installazione è visitabile su prenotazione nei seguenti giorni e orari:
- 5 maggio h 14-19
- 6 maggio h 13-19
- 7 maggio h 13-19
- 8 maggio h 13-20
- 9 maggio h 13-20
Prenotazione obbligatoria ai numeri 051 6496632 e 051 6496637 nelle seguenti giornate e orari: 3 e 4 maggio h 16-20; 5, 6, 7, 8 e 9 maggio h 10-20; 345 3649649 nelle seguenti giornate e orari: 4 maggio h 16-18; 5-6 maggio h 10-18.
I dati rchiesti saranno utilizzati solo ai fini della prenotazione dell’evento.
NAVE NODRIZA, L'INSTALLAZIONE DI EULALIA VALLDOSERA PER IL SAN FILIPPO NERI
Dal 19 al 26 gennaio 2020, all’Oratorio San Filippo Neri della Fondazione del Monte, si potrà ammirare Nave Nodriza, l’installazione site-specific di Elulalia Valldosera a cura di Maura Pozzati.
L’oratorio, che si trova in Via Manzoni 5 a Bologna, sarà visitabile sempre a ingresso libero ma in orari diversi:
domenica 19 inaugurazione ore 17
lunedì 20 – giovedì 23 dalle 16 alle 20;
venerdì 24 dalle 10 alle 20;
sabato 25 dalle 10 alle 24;
domenica 26 dalle 10 alle 20.
L’iniziativa è promossa dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna in collaborazione con Studio Trisorio ed è uno dei main project di ART CITY Bologna 2020, programma di iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere e in occasione di Arte Fiera.
L’installazione Nave Nodriza, costituita da un lavoro multimediale e un video, è stata ispirata e concepita per uno spazio inizialmente progettato per il culto, un tema ripreso nell’opera dall’artista e caratteristico della sua produzione. Altri tratti distintivi di Eulalia Valldosera, che ritroveremo anche in Nave Nodriza, sono il linguaggio di luci e ombre; l’elemento naturale e, in particolare, l’acqua; l’uso di materiali riciclati e di straordinaria semplicità.
«Eulalia è venuta a Bologna, una città che non conosceva, per visitare l’Oratorio di San Filippo Neri e per progettare un’opera fatta apposta per lo spazio che si muova in sintonia con questo luogo, così carico di storia e di memoria, ma anche con la spiritualità dell’artista, legata al culto della Dea Madre, della Vergine e di Madre Terra – spiega la curatrice Maura Pozzati – . Non possiamo ancora sapere come sarà questa installazione multimediale, possiamo solo dire che sarà un nuovo lavoro che continuerà la poetica dell’artista, fatta di temi su cui Eulalia sta ragionando da anni: l’acqua come elemento portante della memoria, fonte di vita, sostanza purificante e rigenerante, l’utilizzo di materiali poveri che riportano a una concezione mariana dell’esistenza ma anche a un’idea ecologica di riduzione degli sprechi per tornare a un principio più sano di vita personale e collettiva; l’utilizzo delle luci come fonti energetiche, portatrici di forze sottili e naturali che orientano il viaggio dell’uomo sulla terra».
L’arte per la Valldosera è un viaggio interiore, un’esperienza d’ascolto dei livelli invisibili della memoria, attraverso il contatto con le energie profonde della materia. L’artista si fa “medium” di queste esperienze ricalcando il modello di figure archetipiche di guaritrici come le sibille. I suoni e i riflessi di luce influenzano il nostro corpo e la nostra mente come un mantra di guarigione.
L’acqua, come nella mostra Plastic Mantra del 2017, ritorna ad essere rappresentata come spazio infinito di ispirazione, ma anche come luogo di contaminazione dell’uomo. L’artista ci induce a riflettere sull’inquinamento del mare causato dalla plastica. Considerando l’ecologia come una questione spirituale e l’ambiente come una creatura vivente, la Valldosera esprime la sua denuncia attraverso una manifestazione di luce e bellezza.
IL SOGNO DELLA SPOSA
Intervento installativo site-specific a cura dell’artista visiva Luana Filippi che sviluppa il tema della memoria semantica di matrice visiva con l’uso della fotografia. Attraverso l'impiego di tele, su cui sono impresse immagini fotografiche della performance di Instabili Vaganti a cui il titolo del lavoro si riferisce, l'artista compie una riflessione sull'esperienza della quotidianità pronta, una volta varcata la soglia del momento presente, a diluirsi nel ricordo.