ILARIA BORLETTI BUITONI E MINO PETAZZINI / I LUOGHI VERDI DI BOLOGNA E LA TUTELA DEL PAESAGGIO
Nelle sue attività educative, divulgative e gestionali la Fondazione Villa Ghigi, nell’arco di quattro decenni, ha intercettato, occupandosene in modo occasionale o più approfondito, tanti luoghi verdi di Bologna, noti e meno noti, che nell’insieme sono la rappresentazione, in parte ancora da immaginare e conquistare, di un equilibrato rapporto tra città, verde pubblico e privato, spazi aperti periurbani, territorio. Un originale punto di partenza per riflettere, in termini più generali, su un tema delicato e irrinunciabile come la tutela del paesaggio, a partire da alcune straordinarie esperienze promosse e curate dal FAI in ambito nazionale.
MAX BERGAMI E ROBERTO GRANDI / COME SI PROMUOVE UNA CITTÀ: UN PERCORSO TRA MARKETING CULTURALE E TURISMO
Le città si promuovono sul mercato globale per acquisire quote sempre più significative di turisti. Questa competizione se non è guidata da una strategia che tende, in primo luogo, a definire e comunicare i tratti identitari di una città rischia di rivolgersi contro le città stesse che diventano mete di un turismo di massa indifferenziato. Cercare un equilibrio e una integrazione tra marketing culturale e marketing turistico può costituire un modo per promuovere e gestire in maniera sostenibile ed efficace una città.
UMBERTO BOTTAZZINI E MARCO ANTONIO BAZZOCCHI / NUMERI. IL FASCINO DELL’INFINITO
Uno, due, tre… conosciamo a memoria la successione dei numeri, ma cosa sono? E da dove vengono? Sono forse un dono del buon Dio, come disse una volta con una battuta un grande matematico. La storia di un’idea straordinaria che ha preso forma migliaia di anni fa nelle civiltà babilonese ed egizia, in Cina, nelle culture azteca e maya, per poi diffondersi nel resto del mondo. Sulle coste calabre i seguaci di Pitagora scoprono numeri indicibili. Nelle regioni dell’India si inventa un simbolo per il nulla, nelle mani dei mercanti trovano senso numeri negativi, e nella fantasia dei matematici numeri immaginari e transfiniti. La storia continua....
STEFANO MASSINI / L’INTERPRETATORE DEI SOGNI
Immaginato come un quaderno-diario di Sigmund Freud, questo affascinante romanzo edito da Mondadori, scritto da Stefano Massini (drammaturgo e scrittore dal 2015 consulente artistico del Piccolo Teatro di Milano) in oltre sette anni di appunti e studi, è a tutti gli effetti un geniale clamoroso falso letterario. Perché nessuno ha osato origliare dentro i segreti di quel volume – L’interpretazione dei sogni – destinato a rivoluzionare la nostra percezione del mondo. Cosa c’è oltre quel libro? E soprattutto chi c’è dietro? Per rispondere, Massini indaga l’animo dell’indagatore stesso e conduce il lettore alla scoperta di un Sigmund Freud reinventato, un personaggio meno scienziato e più Prometeo. Il tutto all’insegna di una grande domanda: come si legge un sogno? Dal libro è stato tratto uno spettacolo teatrale diretto da Federico Tiezzi andato in scena a gennaio al Piccolo Tearo di Milano.
LE RAGAZZE / LIDIA RAVERA
Il '68 ha rappresentato un punto di svolta per le donne. E' stata una rivoluzione politica, ideologica e sociale che ha mutato profondamente il modo di percepirsi e di essere percepite in ambito personale, professionale. Questo cambiamento epocale ha segnato quella generazione e quelle a seguire. La scrittrice Lidia Ravera, seppur poco più che bambina nel '68, da quella rivoluzione ha preso ispirazione per il suo romanzo d'esordio Porci con le ali (due milioni e mezzo di copie vendute nell'arco di tre decenni) rievocandone più precisamente il clima ne La guerra dei figli ed anche nell'ultimo Il terzo tempo. "Nel tornare a parlare di '68 affiora nella mia mente questa immagine di una ragazzina che vorrebbe lavarsi i capelli e andare in paese per fare una passeggiata serale, ma deve farlo di nascosto perché già di per sé lo shampoo è visto male e poi proprio quella sera la sorella diciassettenne ha dichiarato guerra ai padri... La memoria non è solo rughe e invecchiare, è dare uno sguardo lucido al passato: riviverlo, non ricordarlo".
GIUSEPPINA MUZZARELLI E SUSANNA ZACCARIA / LA MODA E IL CORPO DELLE DONNE
La moda è pensata, creata, agita e in qualche caso anche subita da uomini e donne che la usano per comunicare, per fare, per stabilire relazioni anche di controllo e di dominio. Il corpo rivestito dagli abiti è a sua volta coperto (o scoperto) manipolato, usato per inviare messaggi. Nell'incontro si offriranno alcune riflessioni, a partire dal Medioevo, per dimostrare come il corpo delle donne è stato sacrificato, modificato, impiegato per esporvi segni di privilegio o di marginalità, agito secondo fini da comprendere nella loro complessità. Si ragionerà sul capo velato, sui sopralzi alle calzature di circa mezzo metro, sui farsetti che toglievano il respiro, sulle imbottiture delle gonne che ostacolavano fortemente la mobilità. Il ragionamento arriverà alle soglie della nostra contemporaneità che non ha smesso di agire sul corpo delle donne seppur impiegando metodi diversi.
CARLO TOFFALORI E PIERGIORGIO ODIFREDDI / ALGORITMI. IL PIACERE DELLA SOLUZIONE
Algoritmo è una strana parola. Un poeta che le dedicasse un sonetto si troverebbe a combinarla nei suoi versi con ritmo, bioritmo, monoritmo o logaritmo. Ma gli algoritmi si usano al computer e tanto basta ad accreditarli. Ci accompagnano sin dagli albori della civiltà, assistendoci in questioni piccole e grandi dell’esistenza e confermandosi oggi utilissimi. Possono fallire, ma perfino le loro goffaggini riescono provvidenziali e contribuiscono sorprendentemente al nostro benessere.
STEFANO MARMI E MARCO MALVALDI / CAOS. I MISTERI DEL CASO
In un universo deterministico la conoscenza perfetta dello stato delle cose a un certo istante permette la previsione sicura del futuro. Ma è proprio così? Il caos è ubiquo: in moltissime situazioni una piccola incertezza nella conoscenza dello stato di partenza di un sistema rende già di fatto imprevedibile la sua evoluzione futura. Così non bastano computer più potenti per sapere se a Capodanno o a Ferragosto ci sarà il sole o pioverà. E persino i moti apparentemente ordinati dei pianeti celano qualche sorpresa…
IL '68 DI BOLOGNA / STEFANO BONAGA, ROBERTO GRANDI E MAURO FELICORI
Ce n'est qu'un début... Il vento del '68 è spirato forte anche su Bologna e non solo in quel maggio che ha così profondamente segnato la vita parigina. Il tempo della contestazione studentesca è stato vissuto in modo intenso e ha gettato i semi per quella rivolta che voleva l'immaginazione al potere e che sarebbe scoppiata qualche anno più tardi, nel 1977. A 50 anni di distanza per rievocare il 1968 di Bologna sono stati individuati tre importanti eventi emblematici che accaddero in quell'anno in città, ovvero: il l filosofo Jean Paul Sartre fra gli studenti dell'ateneo; il Living Theatre apparso a sorpresa ad un'occupazione universitaria; Jimi Hendrix in concerto al Palasport di piazza Azzarita. Di quei protagonisti e di quel clima porteranno testimonianza diretta il filosofo Stefano Bonaga, il massmediologo Roberto Grandi e il manager culturale Mauro Felicori.
LEONID YACOBSON E L’ARTE DELLA MINIATURA NEL BALLETTO
L’incontro preparatorio al Gala Capolavori del balletto russo (in scena al Teatro Laura Betti di Casalecchio il 20 marzo 2018) permetterà di conoscere, con l’apporto di rari video d’epoca, la vicenda umana e artistica del fondatore del Balletto Yacobson di San Pietroburgo. Ostacolato in vita dalle autorità sovietiche, Leonid Yacobson è oggi considerato un maestro della coreografia del Novecento, nonostante il suo nome non sia ancora così noto al grande pubblico. La sua opera di geniale sperimentatore, espressa al meglio nel genere della “miniatura”, è oggi preservata e diffusa dalla compagnia che porta il suo nome.