TEATRO AKROPOLIS | LA PARTE MALEDETTA VIAGGIO AI CONFINI DEL TEATRO PAOLA BIANCHI

La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro, è un ciclo di film-documentari restituiti al pubblico in forma di conferenza spettacolo e dedicati a protagonisti dell’arte e della cultura che nel loro lavoro hanno messo in crisi il sistema delle distinzioni specialistiche delle varie discipline.
Ripercorrendo alcuni lavori per la scena e le numerose collaborazioni della coreografa e danzatrice Paola Bianchi con musicisti, registi, teatri e festival, il film si addentra nel cuore della creazione coreografica. Paola Bianchi ci guida nel racconto di un’interiorità animale capace di sovvertire l’ordine e mettere in crisi le regole del teatro, approdando alle sperimentazioni più estreme della performatività.

Durata: 46’


INSTABILI VAGANTI | CONFINI

La performance è il frutto di un’indagine artistica sul tema del ‘confine’ sviluppata da Instabili Vaganti con il coinvolgimento di giovani danzatori del progetto internazionale Beyond Borders e la partecipazione di performer e coreografi internazionali.
Distanza, lontananza, assenza, impotenza dinanzi ad un limite invalicabile, sono le sensazioni che muovono i corpi dei performer nello spazio innescando una danza in costante equilibrio su quelle linee sottili e invisibili che ci separano e che abbiamo chiamato: Confini.
Una performance capace di coinvolgere il pubblico in una danza liberatoria finale, come in un rituale che trova il suo naturale compimento nella ritrovata unione dei corpi.

 


ZEROCALCARE | QUANDO MUORI RESTA A ME

✨Lunedì 20 maggio Zerocalcare presenta QUANDO MUORI RESTA A ME!
Disegnetti dalle 15.00, talk dalle 18.00, firmadilli dalle 19.30
La casa editrice Bao Publishing rilascia le indicazioni per l'accesso:
Promemoria per la presentazione di QUANDO MUORI RESTA A ME di lunedì a Bologna!
Le regole:
Dalle 09:00 alle 14:00 del giorno 20 maggio, presso la libreria Mondadori Bookstore di Via Larga, 10 a Bologna saranno in distribuzione i pass in numero limitato per partecipare al firmacopie: si potrà richiedere UN SOLO pass a persona, fino ad esaurimento.
A partire dalle ore 15:00, se ci saranno ancora dei pass disponibili, saranno in distribuzione direttamente nella sede del firmacopie , l’Oratorio San Filippo Neri, in Via Manzoni 5. Ogni pass avrà scritto l’orario in cui presentarsi in Oratorio San Filippo Neri per la dedica.
Per i pass dalle 15:00 alle 18:00 si potrà avere un singolo disegnetto di un solo personaggio di Zerocalcare a testa; in caso si venga con più volumi, gli altri verranno solamente firmati dall’autore. È possibile, come sempre, portare i libri di Zerocalcare da casa per il firmacopie, non c’è nessun obbligo d’acquisto.
Per i pass recanti ora dalle 19:30 in avanti: Zerocalcare firmerà esclusivamente i suoi libri con il suo iconico firmadillo.
La chiacchierata dalle 18:00 alle 19:00 è a ingresso libero, fino al raggiungimento della capienza massima della location.

MARIO TOZZI | FUORI DAL FANGO

Visione in anteprima del documentario Rai sull’alluvione prodotto da Ruvido Produzioni.

É il geologo Mario Tozzi, notissimo volto televisivo, a presentare il documentario da lui firmato sull’alluvione in Romagna del maggio 2023 in onda su Raitre il prossimo 16 maggio.
Il filmato di circa 90 minuti è scritto da Tozzi con Riccardo Mazzon che firma la regia insieme a Matteo
Parisini. Il docu-film ha l’ambizione di spiegare come le alluvioni dello scorso anno in Romagna ci suggeriscano una via d’uscita dalla crisi climatica, ambientale ed economica. Il professore torna nei luoghi alluvionati per dimostrare che questa è un’alluvione paradigmatica che rivela cosa è accaduto nel nostro Paese nell’ultimo secolo e che ci insegna cosa si deve e cosa non si deve fare per uscire dall’emergenza e dal fango.
Partendo dalla situazione climatica e metereologica, vengono messe in luce le caratteristiche di fragilità del territorio italiano, geologicamente giovane e attivo e perciò incline al disastro.


FANTATEATRO | IL RACCONTO DI FILIPPO

L’ORATORIO
FANTATEATRO
IL RACCONTO DI FILIPPO

Chi era San Filippo Neri? Perché a Bologna
c’è un Oratorio che porta il suo nome? Quali
sono i tesori artistici che custodisce? Domande
cui offre una risposta Il racconto di Filippo,
spettacolo itinerante che è un po’ visita
guidata e un po’ performance teatrale. Si tratta
di un percorso spettacolare per gruppi ristretti
di spettatori: tre attori conducono il pubblico
negli angoli più suggestivi dell’Oratorio,
dando voce ad alcuni personaggi storici e
fantastici legati al luogo, a partire da San
Filippo Neri, il santo della gioia che terrà le
fila della narrazione. Ma appariranno anche
un’immaginaria moglie di Ludovico Carracci
(di cui l’Oratorio ospita il celebre Ecce Homo) il
cardinale Lambertini (che inaugurò l’Oratorio
nel 1733) e la figura di una misteriosa donna
scampata dai bombardamenti del 1944.

 

 


FANTATEATRO | IL RACCONTO DI FILIPPO

L’ORATORIO
FANTATEATRO
IL RACCONTO DI FILIPPO

Chi era San Filippo Neri? Perché a Bologna
c’è un Oratorio che porta il suo nome? Quali
sono i tesori artistici che custodisce? Domande
cui offre una risposta Il racconto di Filippo,
spettacolo itinerante che è un po’ visita
guidata e un po’ performance teatrale. Si tratta
di un percorso spettacolare per gruppi ristretti
di spettatori: tre attori conducono il pubblico
negli angoli più suggestivi dell’Oratorio,
dando voce ad alcuni personaggi storici e
fantastici legati al luogo, a partire da San
Filippo Neri, il santo della gioia che terrà le
fila della narrazione. Ma appariranno anche
un’immaginaria moglie di Ludovico Carracci
(di cui l’Oratorio ospita il celebre Ecce Homo) il
cardinale Lambertini (che inaugurò l’Oratorio
nel 1733) e la figura di una misteriosa donna
scampata dai bombardamenti del 1944.

 

 


DARIA BIGNARDI | OGNI PRIGIONE È UN'ISOLA

"So come vanno le cose col carcere. Il carcere è odiato da tutti. Alcuni amano il carcere degli altri, per così dire."

Daria Bignardi, Ogni prigione è un'isola

Ogni prigione è un'isola: un viaggio nell'isolamento, anche interiore

"Il carcere è come la giungla amazzonica, come un paese in guerra, un’isola remotaun luogo estremo dove la sopravvivenza è la priorità e i sentimenti primari sono nitidi". Questa è la riflessione di Daria Bignardi, narratrice affascinata dai territori umani più profondi, che trent'anni fa ha fatto il suo primo ingresso in un carcereOgni prigione è un'isola, il suo nuovo libro, ci parla della sua esperienza.

Le prigioni sono diventate col tempo parte integrante del suo percorso: ha collaborato con il giornale di San Vittore, ha portato in televisione le sue conversazioni con i detenuti, ha accompagnato sua figlia in parlatorio per conoscere il nonno recluso.

Rimasta in contatto con molti detenuti, è ancora oggi un "articolo 78", autorizzata a partecipare alle attività culturali nelle carceri. Ha incontrato ladrirapinatorispacciatorimafiositerroristi e assassini, ha conversato con agenti di polizia penitenziariagiudici e direttori di istituti penitenziari.

Per scrivere di questo mondo l'autrice si è isolata per mesi su un'isola piccolissima: Linosa. Ma anche lì il carcere l'ha inseguita. Gli incontri e la vita sull'isola hanno dialogato profondamente con le storie ascoltate in prigioneDaria Bignardi racconta il suo viaggio nell'isolamento e nelle prigioni, anche interiori, con la sua voce unica, capace di trasportare il lettore al centro delle esperienze.

Partendo da sé, mettendosi in gioco, proprio come ha fatto la mattina del 9 marzo 2020, quando, di fronte a San Vittore, alcuni detenuti sono saliti sul tetto, unendosi alle rivolte che stavano scuotendo molte carceri italiane. A seguito di quegli eventi, tredici persone recluse hanno perso la vita.

Parlare di questo è un gesto inevitabilmente politico, perché guardare al carcere significa guardare al cuore della società, ma questo libro è anche e soprattutto personale, dove ogni cosa - ritratti, riflessioni, cronache, ricordi - è connessa dalla scrittura limpida e coinvolgente di Daria Bignardi.

📸Riccardo Piccirillo


CHRISTIAN GRECO | ALLA RICERCA DI TUTANKHAMUN

L’incontro sarà moderato dalla dottoressa Daniela Picchi, responsabile sezione egizia del Museo Civico Archeologico di Bologna.

Quando nel novembre del 1922 Howard Carter entra nella tomba del faraone Tutankhamun, il nome del faraone, dimenticato dalla storia, torna a essere pronunciato dopo tremila anni.
La tomba ha garantito al faraone una secon- da vita come simbolo dell’intera civiltà egizia.
Ma come è stato possibile? Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, conduce
i lettori di questo libro in un viaggio che inizia con la riforma religiosa del ‘faraone eretico’ Akhenaten ed esplora i grandi misteri legati a Tutankhamun – dalla sua ascendenza alle cause della morte – fino a indagare l’impatto che i favolosi oggetti ritrovati nella tomba hanno avuto sull’immaginario contemporaneo.

Al termine dell’incontro la redazione di Giovani Reporter realizzerà una breve intervista a Greco sul palco.


FANTATEATRO | IL RACCONTO DI FILIPPO

L’ORATORIO
FANTATEATRO
IL RACCONTO DI FILIPPO

Chi era San Filippo Neri? Perché a Bologna
c’è un Oratorio che porta il suo nome? Quali
sono i tesori artistici che custodisce? Domande
cui offre una risposta Il racconto di Filippo,
spettacolo itinerante che è un po’ visita
guidata e un po’ performance teatrale. Si tratta
di un percorso spettacolare per gruppi ristretti
di spettatori: tre attori conducono il pubblico
negli angoli più suggestivi dell’Oratorio,
dando voce ad alcuni personaggi storici e
fantastici legati al luogo, a partire da San
Filippo Neri, il santo della gioia che terrà le
fila della narrazione. Ma appariranno anche
un’immaginaria moglie di Ludovico Carracci
(di cui l’Oratorio ospita il celebre Ecce Homo) il
cardinale Lambertini (che inaugurò l’Oratorio
nel 1733) e la figura di una misteriosa donna
scampata dai bombardamenti del 1944.

 

 


MASSIMO OSANNA | IL MONDO NASCOSTO DI POMPEI

EVENTO ANNULLATO

È il 2017 quando la Procura di Torre Annunziata contatta il Parco Archeologico di Pompei. La proposta è chiara: intraprendere indagini congiunte per stabilire le responsabilità dei tombaroli e degli «scavatori» non autorizzati che stanno saccheggiando – ultimi di una lunga serie di clandestini – il territorio vesuviano.Nasce da qui l’avventura di ricerca raccontata in questo libro: si ricomincia a scavare a Civita Giuliana, là dove, si sapeva da indagini di inizio secolo, era il complesso di un’antica villa. Seguendo gli interventi dei clandestini in un’area oggi densamente abitata, il team del Parco guidato dall’allora direttore Massimo Osanna avvia una campagna di scavi destinata a restituire, tra momenti di delusione per i reperti distrutti o trafugati dai tombaroli, scoperte sensazionali: nuove vittime di cui si riesce a realizzare i calchi in gesso (dopo trent’anni dagli ultimi), una stalla con tre cavalli (il primo calco equino mai realizzato a Pompei), una sepoltura successiva all’eruzione del 79 d.C. Poi, in un ambiente limitrofo, un reperto eccezionale e unico nel suo genere: un pilentum, un fastoso carro da cerimonia finemente decorato, di cui si aveva traccia solo nelle fonti scritte. Praticamente intatto, solo sfiorato dai tunnel dei clandestini, conserva ancora i meravigliosi medaglioni a tema erotico. Attraverso un’accurata ricostruzione del territorio oltre le mura di Pompei e delle ville che punteggiavano la campagna, Massimo Osanna e Luana Toniolo ci accompagnano «dentro il cantiere» di Civita Giuliana, nell’operatività della moderna archeologia, restituendoci l’emozione della scoperta e la passione del loro lavoro. Fino all’ultimo ritrovamento: una stanza abitata da una famiglia di schiavi che, a distanza di duemila anni dalla tragica eruzione, ci restituisce la vita quotidiana delle classi subalterne, quelle che meno – fino a oggi – avevano lasciato traccia di sé.Un viaggio della conoscenza che diventa anche un monito: il nostro patrimonio archeologico e museale è un tesoro da difendere, da rilanciare, da valorizzare ogni giorno. E la villa al centro di questo libro, scrive Osanna, può oggi trasformarsi «da luogo di razzia, di distruzione dissennata, in un sito emblematico di tutela dinamica. Un simbolo della lotta dello Stato contro la piaga dello scavo clandestino e del commercio di manufatti archeologici e opere d’arte».

Al termine dell’incontro la redazione di Giovani
Reporter realizzerà una breve intervista ad Osanna
sul palco.