COMIZI D’AMORE KEPLER-452

Realizzato da un gruppo di attori e registi, selezionati attraverso una open call pubblica,
e gli abitanti di tre comunità bolognesi. Come nascono i bambini? Quanto è importante
il problema sessuale nella tua vita? Vorresti essere un Don Giovanni? Che cosa ne pensi
degli invertiti? Queste sono alcune delle domande che Pasolini poneva agli Italiani quasi cinquant’anni fa. Spesso ci troviamo a domandarci come gli altri vivano le proprie relazioni, la coppia, il sesso. È insolito trovarsi a parlarne, soprattutto in pubblico, soprattutto prendendo posizione sul proprio privato. A cinquant’anni di distanza dall’indagine di Pasolini parlare di amore e sessualità, al di là della superficie del fenomeno, rimane difficile. Kepler-452, compagnia organizzatrice anche di Festival 20 30, tenterà di portare in scena gli abitanti di tre diverse comunità bolognesi, profondamente disomogenee tra loro, continuando a porre loro le domande di Comizi d’amore ed altre ancora, nuove. Il progetto si aprirà con una open call riservata
ad attori e registi under 35, che servirà a selezionare la squadra che si occuperà dell’indagine sul territorio. In questo modo la compagnia stabile di Kepler-452, specializzata nell’incontro e nella messa in scena delle biografie di non professionisti, sarà affiancata da nuove energie, tentando, da una parte, di “esportare” il proprio metodo di lavoro e, dall’altra, di lasciarsi influenzare da altre esperienze artistiche. Ad ognuno dei registi selezionati verrà affidata una comunità da incontrare, interrogare,
mettere in scena, attraverso le voci e i corpi dei propri abitanti. Gli attori si occuperanno
invece di realizzare dei reportage teatrali maturati nel corso delle esplorazioni
condotte insieme ai registi. L’esito di Comizi d’amore, mentre scriviamo, è del tutto imprevedibile. Non sappiamo ancora chi saranno i registi e gli attori coinvolti, né
abbiamo idea di quali saranno i non professionisti che porteremo in scena. Sarà proprio lo stupore dell’incontro e della conoscenza reciproca ad animare ciò che accadrà sul palcoscenico, come accade nelle storie d’amore. Tre serate di primavera per confrontarci pubblicamente, in modo dunque politico, su ciò che ci attraversa in privato.

 


BOLOGNA FESTIVAL.TALENTI: ELENA NEFEDOVA

Come si riconosce un talento musicale? Cosa ci fa dire che abbiamo ascoltato qualcosa di
diverso? La giovane Elena Nefedova proviene dalla leggendaria scuola pianistica russa e si è aggiudicata il Premio Venezia. Come d’abitudine Bologna Festival ne ospita il vincitore nella sua rassegna dedicata alle nuove promesse del concertismo odierno. La Nefedova si cimenta con le complessità interpretative della Sonata op.27 “Quasi una fantasia” di Beethoven, con la temperie emotiva dello Scherzo op.3 di Chopin o con il sognante intimismo dei Notturni op.48; dà prova di bravura virtuosistica nei Giochi d’acqua alla Villa d'Este, nel Sonetto 104 del Petrarca e nella Parafrasi da concerto sul "Rigoletto" di Verdi, tra i brani più noti di Franz Liszt.


IL CRATERE DI PANAREA: UN VIAGGIO NEL MARE DEL FUTURO

Quale sarà il destino dei nostri mari? Un’immersione virtuale nel cratere vulcanico sottomarino di Panarea rivela il destino dei nostri mari alla fine del secolo. Il cratere ha caratteristiche geofisiche uniche al mondo, con una continua emissione a temperatura ambiente di anidride carbonica, il principale gas serra responsabile del surriscaldamento e dell’acidificazione del mare: questo laboratorio naturale consente di osservare già oggi questi effetti, ricreando le condizioni previste dai climatologi più autorevoli. Un vero e proprio viaggio nel blu, in cui il pubblico entrerà in contatto con diversi aspetti della ricerca scientifica, partendo dal lavoro in campo fino all’interpretazione dei risultati ottenuti.

 


COSTANTINO D’ORAZIO: MA LIBERACI DAL MALE

Da Caravaggio a Raffaello, a Michelangelo, a Leonardo da Vinci, quello dello svelamento
dei misteri nascosti nelle vite e nelle opere dei grandi personaggi della storia dell'arte è una vera e propria passione per Costantino D’Orazio, saggista, studioso, personaggio televisivo e radiofonico. Dopo il successo di Caravaggio segreto e Michelangelo. Io sono il fuoco, torna all'Oratorio di San Filippo Neri per presentare il suo primo romanzo dedicato allo svelamento dei segreti di Roma. Un giallo ad ambientazione artistica che si svolge in un misterioso luogo di Roma all'interno del quale viene ritrovato un capolavoro che rivoluzionerà la storia dell'arte. (Edizioni Sperling&Kupfer).


RACCONTARE LA CITTÀ: DA MARZABOTTO A POMPEI

Alcune città antiche non sono sopravvissute sino a noi e anzi sono state sepolte. Da molti anni gli Archeologi dell’Università di Bologna sono impegnati sul campo in tanti siti del mondo per riportare in luce le storie delle città abbandonate e dei loro abitanti. Quali storie narrano Marzabotto e Pompei? La prima è una città nata con un complesso rituale di fondazione, tipico della disciplina etrusca ma che è alla base della genesi di tante città antiche e della stessa Roma. L’altra venne abbandonata repentinamente a causa di una improvvisa calamità naturale. In entrambi i casi l’archeologia, il racconto degli antichi e il supporto delle nuove tecnologie possono aiutarci a ricostruirne la storia.

 


LELLA COSTA LEGGE NATALIA ASPESI: QUESTIONI DI CUORE

Le lettere del cuore di Natalia Aspesi sul Venerdì di Repubblica dopo essere state raccolte nel libro Amore mio ti odio (Edizioni Il Saggiatore) diventano uno spettacolo. Un viaggio attraverso la vita sentimentale e sessuale degli italiani nel corso degli ultimi trent'anni.

I tradimenti, le trasgressioni, le paure, i pregiudizi. Migliaia di storie intorno all’amore e alla passione che, incredibilmente, non cambiano con il passare dei decenni e l’evoluzione del costume. Dalla ragazzina infatuata per un uomo tanto più grande di lei alla donna che ama essere picchiata, dalla signora che s’innamora di un sacerdote alla moglie tradita e abbandonata, dal giovane che si scopre gay al maschio orgoglioso della sua mascolinità.
Tutti hanno imbracciato la penna (più recentemente la tastiera del pc) per scrivere a Natalia Aspesi chiedendo un consiglio, un parere. E le risposte, argute, comprensive, feroci, spesso sono più gustose dal leggere delle domande. A dare voce, colore, sfumatura e diversi gradi d'intensità sul palco a questa corrispondenza silenziosa Lella Costa.

 


GIOELE DIX E RITA PELUSIO: L’ESERCITO DELLE COSE INUTILI

Una favola bellissima che mette in contatto due periodi cruciali dell'esistenza umana: il passaggio dall'adolescenza all'età adulta e quello dall'età adulta alla vecchiaia. Il ragazzino Guglielmo, introverso e bullizzato, intrattiene una corrispondenza con Raimond un asino greco che i genitori gli hanno regalato per Natale adottandolo a distanza. Raimond sulla sua isola era un asino che portava pesi ed era felice di farlo: la vecchiaia lo relega tra gli inutili, quelli che si crogiolano svolgendo attività improduttive per passare il tempo. Il rapporto col ragazzo gli da un'ultima missione insperata proprio quando credeva di non averne più. E la vicinanza di Raimond infonde fiducia al ragazzo che non trovava il coraggio di spiccare il volo.

 


BOLOGNA FESTIVAL.TALENTI: GRAN DUO

Due artisti affiatati, il clarinettista inglese Rattle e la pianista turca Özsuca, che si sono
conosciuti dodici anni fa al Conservatorio di Oberlin (USA) e hanno continuato i loro studi
a Berlino. Suonano in duo e non solo: Zeynep ha lavorato con direttori come Antonio Pappano, Gustavo Dudamel, Simon Rattle; Sacha è un ottimo solista e collabora con artisti quali Mitsuko Uchida, Isabelle Faust, Katia e Marielle Labèque. Nel loro programma si passa dai Fantasiestücke op.73 di Schumann alla Sonata di Saint-Saëns, dalla Sonata op.120 n.2 di Brahms alla Sonatina di Martin, sino ai pezzi dei meno conosciuti Pierné e Baermann. Il concerto nasce dalla collaborazione con Bologna- Città della Musica Unesco e Liverpool Unesco City of Music.

 


TALENTI PER LISZT

Ricercato interprete della musica di Franz Liszt, Calogero Di Liberto è un pianista dal gesto
brillante, dotato di grande forza comunicativa, presente sui palcoscenici americani, asiatici ed europei. Oltre ad una selezione di brani lisztiani, alcuni di grande virtuosismo come La campanella o lo studio trascendentale "Tormenta di neve"; Di Liberto eseguirà due nuove composizioni per pianoforte ed elettronica ispirate al compositore ungherese: Il contatore di nuvole di Luigi Ceccarelli e Orbits di Dimitri Maronidis, due lavori selezionati dalla giuria del Premio Liszt per la loro attraente creatività.

Pianoforte Calogero Di Liberto
Elettronica Roberto Salvati
In collaborazione con Fondazione Istituto
Liszt di Bologna


ZERO VOCAL ENSEMBLE: FONTANAMIX ENSEMBLE EUROPERAS

La XII edizione di MICO si conclude con due fondamentali lavori di John Cage: Aria ed Europera 3, affidata allo Zero Vocal Ensemble e agli Attori della Scuola di Teatro "Alessandra Galante Garrone", presenza ormai attesissima nel nostro cartellone. Un’anti-opera dove alle voci si accompagnano trascrizioni di Liszt e registrazioni su nastro di celebri arie, con uno straniante effetto di scissione del tempo e dello spazio, di presente e passato.

Cicli tematici a cura della Fondazione Musica Insieme/Mico