ARSENALE SONORO / BACH versus HÄNDEL II
Boris Begelman (violino), Ludovico Takeshi Minasi (violoncello) e Alexandra Koreneva (clavicembalo) si sono distinti sulla scena cameristica internazionale per la loro originale cifra interpretativa. Per il secondo appuntamento del ciclo Bach versus Händel hanno appositamente studiato un programma che ripercorre la produzione di tre “virtuosi di suono” italiani, venerati maestri del violinismo solistico quali Corelli, Geminiani e Veracini. In tournée a Londra nel 1714 Geminiani volle come accompagnatore al cembalo proprio il giovane Händel. Raccontano le cronache che tra i due nacque una buona amicizia. In programma: la celebre Sonata per violino “La Folia” di Corelli, la Sonata op.5 n.5 per violoncello di Geminiani, la Sonata per violino op.1 n.12 di Veracini e Sonate per cembalo o violino di Händel.
musiche di Corelli, Geminiani, Veracini, Händel
MICHELA MURGIA E CHIARA TAGLIAFERRI / MORGANA. STORIE DI RAGAZZE CHE TUA MADRE NON AVREBBE APPROVATO
Controcorrente, strane, pericolose, esagerate, difficili, da collocare. Dieci donne fuori dagli schemi. Il loro obiettivo è piacersi, non compiacere.
Dieci storie di donne anticonformiste, scomode, spesso antipatiche, talentuosissime. Nel ciclo arturiano Morgana è la sorella potente e pericolosa del ben più rassicurante re dalla spada magica. Ed è la madrina ideale delle donne scelte per questo libro: da Vivienne Westwood, la stilista che ha rivoluzionato il mondo della moda, all’ex pattinatrice Tonia Harding, da Shirley Temple alle sorelle Brönte, a Marina Abramovich, Santa Caterina, Moana Pozzi, Moira Orfei, Grace Jones e le donne di “Game of Thrones”. Nessuna di queste è una donna esemplare, nessuna incarna la natura gentile e sacrificale del femminile. Sono anzi streghe per le donne stesse, irriducibili anche agli schemi della donna emancipata e femminile di oggi.
SPACE INVADERS / GIACOMO MANZOLI E MASSIMO SCAGLIONI
A cinquant’anni dallo sbarco sulla luna, a quaranta dall’arrivo di Space Invaders nelle nostre camerette, cosa è successo tra noi e gli alieni: sono già arrivati e li abbiamo sconfitti? Sono tra noi e non li vediamo? Arriveranno domani?
Come gli alieni ci hanno conquistato:
Il cinema
Quando si pensa alle invasioni aliene il cinema è il genere artistico che viene in mente per primo: perché vogliamo vedere gli alieni. Il tema ha dato infinita materia agli sceneggiatori, che hanno saputo declinarlo sia in forme comiche (Men in Black), sia in chiave horror (L’invasione degli ultracorpi) sia flirtando con la filosofia (Arrival) sia, soprattutto, usandolo come motore di tanti orribili e deliziosi filmacci d’azione (Independence Day).
SIMONETTA AGNELLO HORNBY e FILOMENA CAMPUS / CREDEVO CHE (O DELLA VIOLENZA DOMESTICA)
Simonetta Agnello Hornby e Filomena Campus pensano che sia un dovere parlare di violenza domestica e condividere con gli altri quello che Simonetta ha imparato in trent’anni di avvocatura attraverso i clienti del suo studio legale, il primo in Inghilterra ad avere un dipartimento dedicato ai casi di questo tipo specifico. Lo spettacolo è un testo a due voci cucito sulle storie dei clienti di Simonetta e di altri ed è accompagnato dal profondo commento musicale di Filomena, vocalist jazz e registra teatrale, per offrire un’opportunità di riflessione e respiro.
QUARTETTO BOLOGNINI / APOLOGIA DEL QUARTETTO II
Protagonisti di questo secondo appuntamento del ciclo “Apologia del Quartetto” sono i compositori Franco Donatoni, Fabio Vacchi, Stefano Gervasoni ed Henri Dutilleux, uno dei maggiori esponenti del secondo Novecento francese. Alle umbratili suggestioni di Ainsi la nuit di Dutilleux fanno da contrappeso le giocose sferzate del quartetto di Donatoni La souris sans sourire, la penetrante “difesa” della tradizione del quartetto di Vacchi e le esplorazioni sonore di Clamour di Gervasoni. Il giovane Quartetto Guadagnini, già vincitore del “Premio Abbiati” nella sezione speciale intitolata a Piero Farulli, da qualche anno si dedica con profondo interesse ai compositori del Novecento storico e alle voci più significative dell'ultima post-avanguardia italiana.
musiche di Dutilleux, Vacchi, Gervasoni, Donatoni
LA VENEXIANA / BACH versus HÄNDEL I
L’ensemble La Venexiana, specialista del repertorio vocale e strumentale barocco, apre il ciclo concertistico di musica antica “Bach versus Händel”, parte della rassegna d’autunno Il Nuovo l’Antico. Nati nel cuore della Germania luterana a distanza di appena un mese, Bach e Händel ebbero carriere e stili di vita diversissimi, ma entrambi segnarano profondamente la storia dei generi musicali praticati nel corso della loro attività. Il programma proposto dalla Venexiana si concentra sui duetti vocali di Händel, un genere vivo e seducente in cui eccelleva anche il bolognese Giovanni Bononcini. Rispetto alla scena operistica fra due personaggi, il duetto da camera consente di sperimentare inedite soluzioni vocali e strumentali, suscitando sicuro stupore nel nobile parterre di corte.
musiche di Händel, Bononcini, Gabrielli
LO STATO SOCIALE / SESSO, DROGA E LAVORARE
Suonare non basta, bisogna far succedere cose sul palco, dice Lodo Guenzi. E così sarà.
Una serata in cui farsi trasportare dall’energia che i cinque sono capaci di sprigionare in tutte le occasioni, creando puro entertainment.
Lo Stato Sociale sono Alberto Albi Cazzola , Francesco Checco Draicchio, Lodovico Lodo Guenzi, Alberto Bebo Guidetti, Enrico Carrot Roberto. Massima espressione di una generazione, fanno riflettere sui temi dell'autenticità e sui miti da sfatare, con ironia, e li raccontano, a modo loro, nel nuovo libro Sesso, droga e lavorare.
QUARTETTO NOÛS / APOLOGIA DEL QUARTETTO I
Primo appuntamento del progetto “Apologia del Quartetto”, sezione contemporanea della rassegna Il Nuovo l’Antico, il programma proposto dal Quartetto Noûs spazia dall’espressionismo alla nuova classicità di Hindemith.
Si ascoltano inoltre i Microludi di Kurtág, luminosi aforismi tra Webern e Bartók. Nell’arco dell’intero progetto si esplora la letteratura per quartetto d’archi del Novecento come testimonianza di una fondamentale esperienza creativa. I maggiori compositori delle avanguardie storiche e del nostro tempo hanno trovato nel quartetto d’archi il loro ideale laboratorio sperimentale. Persino nell’età del predominio tecnologico le opere per questo complesso hanno continuato a mantenere un forte legame con il passato, come risulta anche dai brani in programma nei diversi concerti.
musiche di Hindemith, Webern, Kurtág, Berg
MARCELLO FOIS CON DAVIDE BOOSTA DILEO / PIETRO E PAOLO
Prima erano inseparabili: Pietro figlio dei servi, Paolo dei padroni, un’adolescenza trascorsa in comunione con la natura, nel cuore vivo di una Sardegna selvaggia.
Quando Paolo viene chiamato alle armi, per una promessa che assomiglia a un patto di sangue, si arruola anche Pietro, da volontario. Il suo compito è guardare a vista l’amico fragile, sorvegliarlo, proteggerlo. Le disparità nel loro rapporto ora non è più possibile ignorarle, s’impongono come le regole di grammatica che Paolo un tempo spiegava a Pietro: ci sono dei verbi, gli ausiliari, che permettono a tutti gli altri di spostarsi nello spazio e nel tempo.
«Non lasciarmi» chiede Paolo, e Pietro forse lo tradirà o forse rispetterà la promessa, ma da quei giorni di bombe e combattimenti le loro vite, e quelle delle loro famiglie in Sardegna, cambieranno per sempre.
FESTIVAL PERASPERA12 / DARKNESS SESSION (EXPANDED)
La dodicesima edizione del festival perAspera arriva all'Oratorio San Filippo Neri con Darkness Session (expanded), una performance musicale site specific completamente al buio. Le azioni e relazioni visive, fondamentali anche nella pratica quotidiana - tra pubblico e performer e tra il pubblico stesso e il luogo - vengono annullate per amplificare il personale e particolare esperire di ogni singolo. Fino al successivo ritorno alla vista, che porta alla luce la dimensione collettiva e spaziale. La solitudine lascia spazio al sollievo del ritorno alla comunità, ad una dimensione più propriamente umana. Ma il non facile percorso verso questo ritorno passa attraverso l'accettazione della propria singolarità e attraverso una trasformazione dei propri paradigmi percettivi.